Lo svincolo imboccato contromano dalla Fiat 500

PESCARA /INCIDENTE SUL RACCORDO

Contromano per 700 metri sull’Asse, l’automobilista: «Mi sono confusa» 

Patente ritirata e multa alla 24enne che si è schiantata contro un bus. S'indaga sull’uso di alcol e droga. Un passeggero ferito: siamo dei miracolati

PESCARA. Ancora qualche centinaio di metri e poi sarebbero arrivati a destinazione, alla sede dell’Associazione nazionale marinai d’Italia di Pescara. E invece sull’Asse attrezzato, subito dopo il cementificio, l’autobus della ditta Passucci su cui viaggiava la delegazione dell’Anmi si è trovato di fronte una Fiat 500 condotta da una 24enne di Pescara, F.D.E., che ha imboccato il raccordo autostradale contromano dall’uscita delle Torre Camuzzi.

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La Fiat ha percorso circa 700 metri contromano in direzione di Chieti, mantenendosi sulla sua destra, e non ha incrociato nessuno fino all’uscita di Porta Nuova. Lì ha rischiato di schiantarsi contro il pullman, che era in fase di sorpasso. Ma l’autista, Franco D’Ercole, ha reagito tempestivamente, d’impulso, e con una sterzata a destra ha evitato l’impatto frontale, che avrebbe avuto conseguenze drammatiche. L’urto con la macchina c’è stato ugualmente, ed è stato violento. Sul bus si è sentito un doppio colpo, i 26 passeggeri hanno avvertito la battuta di arresto e qualcuno è rimasto ferito. A quel punto dall’Asse attrezzato è partita la richiesta di aiuto al 118, alla polizia stradale e ai vigili del fuoco e sul raccordo autostradale si sono concentrati i mezzi di soccorso. In tre sono finiti in ospedale: la 24enne, tirata fuori dalla Fiat 500 (che ha perso una parte dello sportello anteriore), e due passeggeri del bus che hanno battuto la testa. Si tratta di Alessandro Biondo, 73enne, capogruppo della delegazione, dimesso con una prognosi di 10 giorni, e A.C., 61 anni, che ne avrà per 20 giorni. Sono stati tutti dimessi, sono tornati a casa.
Alla Polstrada, diretta da Pietro Primi, il compito di ricostruire quei minuti, dal momento in cui la Fiat 500 bianca ha imboccato lo svincolo dell’Asse fino allo scontro con il bus. La 24enne, stando ad una primissima ricostruzione, si è immessa sul raccordo autostradale dopo aver percorso via Aterno e aver girato attorno alla rotatoria che si trova all’uscita dell’Asse. È lì che si è infilata, poco dopo le 22 di domenica, senza accorgersi minimamente dei segnali di divieto (c’è anche quello fluorescente) e, fortuna sua, non ha incrociato nessuno in transito e in uscita dall’Asse attrezzato. Fino al pullman.
«Non mi sono resa conto, mi sono confusa», ha detto la giovane ai soccorritori e all’autista del bus che, dopo lo scontro, si è accertato delle sue condizioni di salute. Ma la ricostruzione precisa è affidata alla Polstrada che ha avviato gli accertamenti per risalire alle condizioni psicofisiche della 24enne, come di prassi, e capire se ha assunto droga o alcol. E andrà stabilita anche alla velocità dei due mezzi. Nell’immediato la giovane si è vista ritirare la patente e la polizia stradale l’ha contravvenzionata (328 euro) e le ha decurtato dieci punti dalla patente. Nelle prossime ore, quando sarà ascoltata di nuovo, la 24enne potrà chiarire i fatti.
Intanto uno dei feriti, Biondo, si sente «miracolato». Era seduto nella parte anteriore del pullman e quando «l’autista ha frenato e sterzato, sono finito contro il passamano che conduce al secondo piano del bus, battendo la testa e perdendo parecchio sangue. Per fortuna non ho preso il vetro. Mi sono ritrovato tutto d’un tratto a fianco all’autista, nella parte più bassa del bus. Una bella botta, ma per fortuna è andata così» ha raccontato ieri mattina dopo essere uscito dall’ospedale con il ricordo ancora vivo dell’incidente e delle due giornate «meravigliose» trascorse in gita. E poi ha lodato D’Ercole «che è stato abile, ha cercato di schivare l’auto e per fortuna la 500 non è rimasta schiacciata contro il guardrail». «Se l’autobus fosse stato pieno ci saremmo fatti male», ha commentato Rolando Pennese, spiegando che a Lanciano erano scese 4 persone e altre 4 a Dragonara. Pennese, che ha partecipato alla gita con la moglie Cinzia, non può fare a meno di pensare che «la 500 ha rischiato di entrare nel pullman. Ma il nostro autista è stato bravissimo e ha evitato il frontale. Ci ha aiutato Santa Barbara, patrona dei marinai».
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