Costi della politica, ecco i vitalizi degli eletti euro per euro. Nel plotone tanti abruzzesi

Dagli ex premier Romano Prodi e Massimo D’Alema ai presidenti della Camera Fini e Bertinotti. Nella top ten regionale Marini e i governatori Del Turco e Salini. Fanalino di coda il radicale Rapagnà

PESCARA. Il record di Publio Fiori è inarrivabile. Con 10.131 euro netti al mese, l'ex democristiano ed esponente di spicco di Alleanza nazionale, straccia tutti nella classifica del vitalizio parlamentare. Non scherza neppure l'azzurro Ilario Floresta: con quattro mandati da deputato ha maturato un assegno da 8.057 euro. Poi ci sono i big della politica. A cominciare dall'ex premier Romano Prodi, che si porta a casa un mensile da 2.996 euro. Quasi una miseria rispetto ai 6.939 euro che spettano al leader dell'Udeur, Clemente Mastella, già ministro della Giustizia del suo governo. Stessa cifra incamerata dall'ex presidente del Senato Nicola Mancino. Assegni di tutto rispetto per i tre storici leader post comunisti: Massimo D'Alema (5.523), Piero Fassino (5.296) e Walter Veltroni (5.504). Decisamente più a sinistra, il presidente emerito della Camera, già leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti percepisce ogni mese un assegno decisamente poco proletario da 4.852 euro.

Superato dall'ex compagno di partito Nichi Vendola (4.985). Nel centrodestra, Fiori a parte, spiccano gli assegni pesanti dell'ex leader di An e presidente di Montecitorio Gianfranco Fini (5.882) e dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (4.313). Non sono seconde agli uomini neppure le donne. L'ex ministra degli Esteri del governo Letta e commissario Ue Emma Bonino ha messo da parte un gruzzolo da 6.715 euro. Mentre la pluriministra Dc e sindaca di Napoli Rosa Russo Jervolino si è assicurata un mensile di 5.588 euro.

Negli elenchi dei vitalizi, aggiornati al mese di ottobre 2016, non poteva mancare neppure il plotone degli ex parlamentari abruzzesi. Con in testa una delle vecchie glorie della politica come Franco Marini. L'ex presidente del Senato di San Pio delle Camere, già segretario generale della Cisl, leader del Partito popolare e ministro del Lavoro del governo Andreotti, domina la classifica del vitalizio locale con un assegno mensile netto di 6.457 euro maturato per i servigi prestati al servizio della Nazione in sei legislature. Staccato di misura, Germano De Cinque, che con Marini ha condiviso la militanza nella vecchia Democrazia cristiana: per i cinque mandati parlamentari, al notaio di Casoli in provincia di Chieti spetta un assegno di 6.227 euro. Sul gradino più basso del podio, un altro notaio della provincia di Pescara: Andrea Pastore, che ha presidiato i palazzi del potere romano tra gli scranni del Popolo della libertà, si è assicurato un mensile di 5.679 euro.

Nella speciale top ten regionale, Franco (Francesco all'anagrafe) Corleone, milanese di nascita ma abruzzese d'adozione, volto noto del collegio di Ortona, si ferma, si fa per dire, a 5.539. Oltre il muro dei cinquemila anche il pescarese Raffaele Delfino, missino della prima ora, che con cinque mandati all'attivo ha arrotondato l'assegno a 5.460 euro, e l'aquilano azzurro Sabatino Aracu che ha messo da parte, in quattro legislature, un mensile da 5.337 euro. Staccata, ma di poco, segue Carla Castellani (4.957), nata a Rieti ma teramana d'adozione. E per completare la top ten un ex equo a tre tra l'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco, l'aquilana Elena Marinucci Mariani e l'atessano Angelo Staniscia che intascano un vitalizio di 4.581 euro ciascuno.

Tra i big della politica abruzzese non poteva mancare il sindaco in carica di L'Aquila Massimo Cialente. Eletto alla Camera per due mandati nelle liste dei Ds prima e del Pd poi ha maturato un vitalizio di 2.504 euro. Sull'altra sponda, quella del centrodestra, il pescarese Giovanni Dell'Elce, forzista della prima ora e fedelissimo di Silvio Berlusconi che, pescandolo da una delle sue aziende ne ha fatto prima il potente tesoriere del partito e poi il sottosegretario alle attività produttive dei suoi governi, percepisce ogni mese 5.219 euro. Assegno di tutto rispetto anche per l'ex parlamentare di Tollo, storico militante del Pci, Tommaso Perantuono (4.047), e i democristiani Romeo Ricciuti (4.057) di Giuliano Teatino, Giuseppe Quieti di Pescara e Anna Nenna D'Antonio (4.041 euro a testa) di San Vito Chietino.

Nutrita anche la pattuglia degli ex deputati e senatori abruzzesi che superano i tremila euro di vitalizio al mese. Dal magistrato Giuseppe Di Lello, ex Rifondazione comunista di Villa Santa Maria, uno dei sopravvissuti del pool antimafia di Falcone e Borsellino, all'ex senatore Doriano Di Benedetto (3.408 euro a testa), nato a Lucca ma residente a Tortoreto. Stesso importo incassato dall'aquilano ulivista Ferdinando Di Orio, e dai comunisti Antonio Franchi di Giulianova ed Enrico Graziani di Paglieta. Oltre il muro dei tremila euro anche Nicola Crisci (3.021) di Carpineto Sinello eletto nei Ds e poi nel Pd; l'ulivista teatino (di Scerni) Giovanni Di Fonzo (3.021); il comunista (poi Pds) teramano Giovanni Di Pietro (3.021); il diessino Franco Gerardini (3.027) di Giulianova; l'ex Alleanza nazionale Giovanni Pace (3.021) di Chieti; il comunista di San Valentino Antonio Saia (3.007); e l'ex deputato e senatore diessino di Mosciano Sant'Angelo (Teramo), Osvaldo Scrivani (3.027). Non mancano neppure gli ex parlamentari che hanno occupato poltrone di governo. Come l'ex sottosegretario alla Salute del II governo Berlusconi, già presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo dal 1990 al 1992, Rocco Salini di Castilenti. Transitato nelle file di Forza Italia e dell'Udeur dopo la diaspora democristiana, con una legislatura da senatore alle spalle, incassa tutti i mesi un vitalizio di 2.381 euro

Il comunista aquilano Francesco Cicerone, Pds, deputato per una legislatura, deve accontentarsi di 2.134 euro. Poco meno dei 2.381 euro che, sempre con un solo mandato, spettano all'ex Dc di Castel Di Ieri Enzo Mario Nino Lombardi. Stessa cifra incassata anche dall'ex senatore della Margherita Tommaso Coletti di Ortona, da Angelo Orlando (Rifondazione comunista) di Lanciano e dall'ex An di Pescara Maria Vevante Scioletti. All'amministrativista e docente universitario Vincenzo Cerulli Irelli, già deputato del Pd, romano ma abruzzese d'adozione, spettano invece 2.127 euro al mese. Esattamente l'importo dell'assegno che spetta anche ad Ugo Crescenzi, nato a San Benedetto del Tronto ma eletto alla Camera nella circoscrizione di L'Aquila nelle liste della Dc; al socialista Amedeo D'Addario di Colledimezzo (Chieti) e al collega di partito Piergiuseppe D'Andreamatteo, detto "lo Smilzo", di Cepagatti. Chiudono la pattuglia degli ex parlamentari abruzzesi, Serafino Pulcini di Morro d'Oro (2.295), l'ex Ds di Lama dei Peligni Luigi Borrelli (2.121), il Dc di Navelli Antonio Falconio (2.157), il diessino di Cappelle sul Tavo Arnaldo Mariotti (2.138) e il radicale di Roseto Pio Rapagnà (1.782).