Crolli al mercato ittico il Comune chiude l’edificio

Allarme calcinacci dal soffitto, le armature del cemento sbriciolate dalla ruggine Avviati i lavori urgenti per 190mila euro. La struttura riaprirà il 26 settembre

PESCARA. Ci voleva il fermo pesca per avviare finalmente i lavori al mercato ittico all’ingrosso. L’edificio versa in condizioni disastrose, con pezzi di soffitto che rischiano di cadere, intelaiature in ferro del cemento armato che si sbriciolano. Ma solo ora che il Comune ha avviato un intervento di ristrutturazione e che dovrebbe terminare entro il 26 settembre, cioè alla fine del fermo pesca, sono venuti alla luce i gravi problemi di quello che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città. E in effetti così era stato definito alcuni anni fa quando era entrata in funzione l’asta elettronica e telematica per la vendita del pesce. Invece, ora si scopre che è il mercato della vergogna, un edificio chiuso in fretta e in furia il 16 agosto scorso, primo giorno del fermo pesca, per evitare che pezzi di soffitto potessero crollare sulla testa di qualche operatore. Ieri, Il Centro è entrato all’interno della struttura per andare a vedere le condizioni dell’immobile che lo stesso vice sindaco Enzo Del Vecchio ha definito preoccupanti. Per la verità, la ditta cui sono stati affidati i lavori, la Ma. Pi., con sede a Pescara, è già all’opera da martedì scorso. L’importo complessivo dell’intervento è di 190.000 euro, più o meno la stessa cifra che viene spesa per ristrutturare e allestire il mercato dei senegalesi nel sottopasso di via Ferrari. Gli operai hanno cominciato a far cadere le parti del soffitto pericolanti e la struttura all’interno si presenta come un edificio bombardato.

La situazione più drammatica è quella del soffitto. Probabili infiltrazioni d’acqua hanno gonfiato e rischiano di far cadere alcuni pezzi di intonaco. Ma non si sa, al momento, quanto possa essere estesa l’umidità. Un fenomeno strano, se si pensa che alcuni anni fa il Comune era intervenuto per rifare completamente la copertura del tetto proprio per evitare rischi di infiltrazioni. Altro caso grave è quello delle colonne portanti del mercato. Le parti in ferro del cemento armato si stanno sbriciolando con grossi rischi per la stabilità della struttura. Del Vecchio e l’assessore al patrimonio comunale Veronica Teodoro ieri hanno fatto sapere che sono stati fatti alcuni sopralluoghi da parte del personale tecnico dell’ente per verificare le condizioni dell’edificio. «Si è potuto così constatare», hanno scritto in una nota, «come segnali di allarme su alcune parti del mercato consigliavano indagini più approfondite e così è stato. L’immobile è stato interessato da indagini strutturali a cura dell’Abruzzo test, che ha controllato le caratteristiche di resistenza dei materiali dei pilastri particolarmente aggrediti dal tempo e dalle condizioni microclimatiche del luogo». «All’esito di tutte le indagini svolte», hanno proseguito Del Vecchio e la Teodoro, «si è reso necessario procedere con un intervento di somma urgenza volto al consolidamento di nove pilastri. Una priorità al fine di salvaguardare l’incolumità degli utenti che, così come si presentava lo stato di conservazione dell’immobile, non garantiva appieno la sicurezza dei fruitori del mercato all’asta del pesce». «I lavori», hanno concluso, «si svolgeranno attraverso fasciature, previa pulizia e spicconatura delle parti cadenti, con profilati e staffe in acciaio e spicconatura dell’intonaco compromesso e aggrappato al solaio di copertura».

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