la tragedia dell'hotel

Curcio a Penne: «Impiegate le migliori risorse del Paese»

Conferenza stampa del capo della Protezione civile al centro di coordinamento dei soccorsi. Il viceministro dell'Interno Bubbico esprime la gratitudine di tutta la nazione: «C'è stata grande professionalità, resa ancora più preziosa dal senso di umanità, coraggio, generosità che ciascuno degli operatori ha saputo manifestare per salvare il maggior numero di vite»

PENNE. «Da parte di tutti i soccorritori c'è stata grande professionalità, resa ancora più preziosa dal senso di umanità, coraggio, generosità che ciascuno degli operatori ha saputo manifestare nella consapevolezza di agire per salvare il maggior numero di vite. E di questo l'intero paese è grato». Lo ha detto il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico nel corso di una conferenza stampa nel centro di coordinamento multicomunale dei soccorsi a Penne alla quale hanno preso parte anche il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, il prefetto di Pescara Francesco Provolo e il questore Francesco Guglielmo Misiti. Dopo aver espresso «vicinanza e sostegno» alla famiglie delle vittime (29 tra clienti e dipendenti dell'albergo), Bubbico ha ricordato le condizioni «particolarmente rischiose» in cui hanno operato tutti i soccorritori e ha sottolineato come il sistema di protezione civile abbia lavorato «con uno spirito di assoluta unitarietà e capacità operativa»: ognuno «ha fatto il proprio lavoro al meglio, integrandosi con gli altri».

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Le operazioni di soccorso «si sono concluse nella notte», ma le attività nella zona dell'hotel Rigopiano «sono ancora in corso», ha proseguito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, sottolineando che per l'emergenza hanno lavorato oltre mille operatori e «sono state impiegate le migliori risorse» del Paese. «Gli operatori - ha affermato Curcio - hanno portato all'estremo alcune attività operative, per tentare di salvare il maggior numero di vite. Abbiamo gioito quando questo è avvenuto e ci siamo rattristati quando non ce l'abbiamo fatta. Ma si è lavorato incessantemente». Il capo della Protezione Civile ha poi espresso «affetto e vicinanza» alle famiglie delle vittime ma, anche, «un ricordo affettuoso» agli operatori del 118 che erano a bordo dell'elicottero caduto a Campo Felice. «Chi lavora per l'emergenza si espone a rischi che a volte possono portare ai sacrifici estremi».

Per le attività di soccorso e ricerca presso l’albergo di Rigopiano, le Forze Armate hanno schierato su disposizione della Prefettura, in ausilio alla Protezione Civile ed ai Vigili del Fuoco, 70 militari e mezzi fra specialisti degli alpini e operatori del genio dell’Esercito per le operazioni di ricerca e per lo sgombero e ripristino della viabilità, 20 militari dell’Aereonautica Militare per l’attivazione di una torre di controllo mobile presso il campo sportivo di Penne e nucleo previsioni meteo per la gestione delle attività di volo degli elicotteri in quest’area, e personale della Marina Militare per il trasporto delle squadre di soccorritori.