D’Ercole in giunta, scoppia la polemica Il centrosinistra: nomina illegittima

Le accuse per una causa pendente e un incarico professionale. Mascia: «Assessore in regola».

PESCARA. Alfredo D’Ercole, il nuovo assessore ai lavori pubblici che ha sostituito Gianni Teodoro nella giunta comunale, è finito nel mirino del centrosinistra. L’opposizione sostiene che la sua carica sia incompatibile per due motivi: una lite pendente, ancora in corso, tra lui e il Comune e un incarico professionale assegnato il 24 dicembre scorso, qualche giorno prima della sua nomina, dallo stesso ente a una società di cui D’Ercole è socio.
I consiglieri del Pd, dell’Italia dei valori e della Sinistra hanno convocato una conferenza stampa e, con carte alla mano, hanno dimostrato le loro ragioni.

CAUSA PENDENTE
Il primo punto, su cui il centrosinistra ha sollevato la polemica, riguarda una lite pendente. Ecco la vicenda. D’Ercole, dal 1998 al 2003, all’epoca della seconda giunta Pace, ha ricoperto la carica di direttore d’area tecnica in Comune. Al termine del suo incarico, ha fatto causa al Comune per farsi riconoscere un’indennità di servizio. La sentenza di primo grado ha dato ragione a D’Ercole e ha condannato l’ente al pagamento della somma richiesta. Ma, successivamente, la precedente amministrazione di centrosinistra ha deciso di impugnare in appello la decisione dei giudici e ora la lite è ancora pendente.

Il capogruppo e il consigliere del Pd Marco Alessandrini ed Enzo Del Vecchio ritengono che non possa essere nominato assessore un cittadino che abbia in corso un contenzioso con lo stesso ente. «L’incompatibilità», hanno spiegato, «è prevista all’articolo 63 del Testo unico degli enti locali e confermata in una sentenza della prima sezione della Cassazione del 6 marzo del 2000». L’articolo del Testo unico, riguardante le incompatibilità degli amministratori, dice espressamente che, chi ha una causa pendente con il Comune o la Provincia, non può ricoprire una carica amministrativa di sindaco, consigliere o presidente della Provincia.

La sentenza della Cassazione estende tale principio anche agli assessori. «Il sindaco si giustifica dicendo che D’Ercole è appellato e non appellante», ha fanno notare Del Vecchio, «infischiandosene della legge e della giurisprudenza sulle incompatibilità di chi è parte nella lite». «E’ del tutto evidente», ha aggiunto il capogruppo dell’Italia dei valori Adelchi Sulpizio, «l’illegittimità della nomina».

«CONFLITTO DI INTERESSI»
La seconda contestazione del centrosinistra nei confronti del neo assessore riguarda un presunto conflitto di interessi. Ecco la vicenda raccontata dai consiglieri dell’opposizione. Il Comune ha indetto una gara per la progettazione definitiva ed esecutiva di via Tiburtina per 1,2 milioni di euro. Il 23 novembre scorso, la commissione ha aperto le buste con le offerte. Il 14 dicembre, si è proceduto all’aggiudicazione definitiva al raggruppamento temporaneo di professionisti Studiodercole srl, costituito e registrato dopo qualche giorno.

Alla vigilia di Natale, è avvenuta la firma della convenzione, con D’Ercole in qualità di legale rappresentante del raggruppamento. Il 29, è stato presentato il progetto definitivo e, il 30, è stato esaminato e validato dalla giunta. Dopo qualche giorno, D’Ercole è stato nominato assessore. «D’Ercole ha detto che si è già dimesso dall’incarico professionale», ha osservato Del Vecchio, «ma i suoi colleghi proseguono senza porsi la domanda che, probabilmente, in questo modo si sono alterate le regole della gara».

REPLICA DI MASCIA
Di parere opposto il sindaco Albore Mascia: «D’Ercole è compatibile, perché lui risulta resistente in questa vicenda». «La nomina del nuovo assessore è perfettamente legittima e non ci sono incompatibilità», ha affermato anche il capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri, «D’Ercole è parte appellata in un contenzioso già vinto in prima istanza, contro il quale la passata amministrazione comunale di centrosinistra ha pervicacemente deciso di presentare appello, impugnando la prima sentenza sfavorevole.

In tal caso, l’assessore non può rifiutarsi di rispondere al Comune». Il capogruppo ha proseguito: «Né ci sono incompatibilità per incarichi professionali. Lo scorso 24 dicembre lo studio D’Ercole, in associazione temporanea d’impresa con la società Uteco, di Ferrara, ha stipulato un contratto, dopo aver vinto l’appalto per la redazione del progetto di via Tiburtina». «D’Ercole», ha concluso, «si è dimesso dall’associazione, eliminando ogni conflitto. Saranno gli uffici a decidere se la Uteco, da sola, possa continuare o meno».