Da oggi niente scuola per i bimbi non vaccinati

Regione e Ufficio scolastico confermano i divieti per i piccoli di età inferiore ai 6 anni e le sanzioni per chi frequenta la scuola dell'obbligo. Oggi rischio confusione in nidi e materne. Paolucci: non prevedo caos

PESCARA. Nessun rinvio. La circolare ministeriale che impone ai dirigenti scolastici di non accogliere oggi in classe i bambini non in regola con le vaccinazioni è tassativa. Il dipartimento di Salute della Regione Abruzzo e l’Ufficio scolastico regionale hanno fatto di più. Con due note, ribadiscono il divieto per oggi mettendo con le spalle al muro i responsabili di nidi e scuole per l’infanzia che non potranno affidarsi al buon senso.
I PIÙ PICCOLI. Il divieto di ingresso riguarda i piccoli di età inferiore ai 6 anni. È invece prevista una sanzione pecuniaria per gli alunni di età compresa tra i 6 e i 16 anni, cioè per la scuola dell’obbligo. Così confermano dalla Regione a proposito del decreto Lorenzin e le circolari sulle 10 vaccinazioni obbligatorie per chi va a scuola. La norma prevedeva per sabato scorso, 10 marzo, il termine ultimo di presentazione da parte dei genitori degli alunni del certificato di vaccinazione oppure della fotocopia del libretto vaccinale o, in alternativa, della semplice prenotazione rilasciata dalle Asl con l’impegno di consegnare in un secondo momento il certificato vero e proprio.
RITARDATARI. «Devo desumere che chi non ha già consegnato uno di questi tre documenti, e non lo farà neppure oggi, non abbia intenzione di far vaccinare il proprio figlio», commenta l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, secondo il quale non si può non rispettare la circolare nazionale recepita e divulgata dal suo assessorato. Ma che cosa accadrà questa mattina nelle scuole abruzzesi? Si può anche immaginare uno scenario in cui prevarrà per forza di cose il libero arbitrio di vari dirigenti scolastici. Nel senso che ciascuno di essi deciderà se far entrare o no i bimbi che non hanno regolarizzato l’obbligo vaccinale.
NESSUN RISCHIO VERO. Parlare di caos è sicuramente eccessivo. Così come non ci sono rischi per la salute perché, stando a dati della Regione, oltre 9 bimbi su 10 dovrebbero risultare in regola. Ma certamente in Abruzzo potrebbero sorgere due tipi di problemi legati a mancanze e ritardi. Il primo: nella nostra regione non esiste l’anagrafe informatizzata delle vaccinazioni (doveva farla l’Arit), quindi non è stato possibile fare, in tempi brevi ed entro le scadenze previste dal ministero della Salute, il monitoraggio esatto di chi ha rispettato la nuova norma sull’immunità di gregge e chi non lo ha fatto. C’è poi un altro aspetto che potrebbe generare una situazione caotica.
ASL IN AFFANNO. Il secondo problema riguarda tutti coloro che si sono sottoposti a vaccinazione ma che non hanno ancora ricevuto la certificazione da parte delle Asl. Diventa però difficile stabilire chi e quanti siano in Abruzzo questi alunni non esistendo alcuna convenzione tra le quattro Asl e l’Ufficio scolastico regionale che avrebbe potuto, anzi dovuto inviare alle prime gli elenchi con i nomi. Per questo motivo l’assessore alla sanità chiede alle Asl di impiegare un infermiere, seguito da un medico, al rilascio delle certificazioni vaccinali per accelerare il più possibile i tempi. Anche se per Paolucci, che oggi alle 11 incontrerà i quattro manager Asl, il caos non ci sarà.
OGGI LE SOLUZIONI. «Nei prossimi giorni avremo una graduale normalizzazione che permetterà di individuare chi e quanti sono i bambini i cui genitori hanno deliberatamente scelto di non sottoporre i loro figli a vaccinazione», dice l’assessore. Si stima che in Italia il numero dei non vaccinati superi quota 30mila. Certo è che la Regione Abruzzo avrebbe anche potuto concedere una moratoria: un rinvio di qualche giorno della scadenza per far mettere in regola Asl e famiglie evitando ai dirigenti scolastici di violare il decreto Lorenzin. Ma non è escluso che oggi Paolucci decida in questa direzione.