Dai libri al teatro, una vita vissuta negli istituti della provincia

Nel 1980 il ruolo nella scuola materna cambia e apre «ai maestri la possibilità di insegnare». Così Ferdinando Giammarini si ritroverà a trastullare i bambini che si addormentavano al suono della sua...

Nel 1980 il ruolo nella scuola materna cambia e apre «ai maestri la possibilità di insegnare». Così Ferdinando Giammarini si ritroverà a trastullare i bambini che si addormentavano al suono della sua voce durante le letture delle favole. Gli anni 1986/87 sono quelli «dell'esonero sindacale», quelli in cui fece vincere il ruolo a «più di trenta maestri». Ma non sarebbe accaduto se lui non fosse andato «a Roma a portare gli incartamenti all'avvocato». Nel 1988 arriva il ruolo nella scuola elementare, 3 anni trascorsi a San Valentino, 8 anni a Cappelle sul Tavo, gli ultimi 20 alla Gescal. Tra una lezione e l'altra trova il tempo di dedicarsi al teatro, grandissima passione. Scrive e porta in scena numerosi testi per bambini: “Pinocchio”, la “Gabbianella”, il “Coccodrillo enorme”. Cura la regia per l'associazione "Perstare insieme” di Pescara colli. L'ultimo lavoro è l'adattamento in dialetto abruzzese della commedia : “Grisù, Giuseppe e Maria” di Gianni Clemente, che racconta episodi della vita di un paese abruzzese coinvolto nella tragedia di Marcinelle. Nel libro, "Belvedere", il maestro racconta anche di vacanze con la famiglia a Rigopiano: «Si degustava panino con la frittata» e poi si «giocava a carte». (c.co.)