Dallo spazio all’automotive: l’Abruzzo riceve 13 milioni 

Presentati i cinque grandi progetti innovativi selezionati dalla Regione coni fondi Por Fesr: i beneficiari Fater, Fca, Infn, Tosto e Valagro. Lolli: «Ora vogliamo esportare il modello anche alle piccole e medie imprese»

PESCARA. Si chiamano E-Motion, Cyber Trainer, Recover, Electron Beam Machine e Crab Composites Research, e sono i cinque grandi progetti che proietteranno l’Abruzzo nell’universo della ricerca avanzata.
Cinque progetti, dall’automotive alla meccatronica, dallo spazio alle scienze della vita, finanziati dalla Regione con i fondi Fesr 2014-2020 e selezionati attraverso il bando “Ricerca e innovazione”, emanato nel 2016. Una scommessa, l’ha definita il vice presidente Giovanni Lolli, se si considera che il bando era riservato a progetti di profilo elevato, superiori a 5 milioni, e alla quale hanno risposto in 15. Di questi solo i primi cinque saranno finanziati, «ma anche quelli che stanno sotto», ha assicurato il vice presidente della Regione, «sono progetti straordinari. Quindi abbiamo deciso, siccome un po’ di Por e un po’ di Fesr ci sono rimasti, di far scorrere la graduatoria».
Complessivamente, ha spiegato Lolli, nel corso di un incontro con i rappresentanti dei raggruppamenti di imprese che hanno risposto al bando, i primi cinque progetti (finanziati per complessivi 13 milioni), svilupperanno investimenti per oltre 33 milioni di euro grazie all’apporto del capitale privato.
Una visione organica di sviluppo, ha sottolineato Lolli, che non dovrà lasciare indietro neanche le piccole e medie imprese, verso le quali occorre “esportare” il modello dell’industria 4.0. La sfida è rendere tutti competitivi, «perché l’Abruzzo non può permettersi di lasciare indietro le Pmi che rappresentano il 90% del tessuto economico regionale». Una sorta di tutoraggio dunque, «in modo da invertire quella tendenza alla timidezza che rischia di compromettere crescita e sviluppo». L’appuntamento è il 14 dicembre, per la formazione di una short list di imprese che vogliono scommettere su quest’idea di sviluppo e mettere i rispettivi manager a disposizione per la formazione dei dirigenti delle Pmi, «sia sul fronte della progettualità, sia su quello organizzativo. L’idea», ha aggiunto Lolli, «è mettere a disposizione delle Pmi l’infrastruttura delle grandi imprese, la stessa che ha permesso di raggiungere risultati eccezionali nei bandi su ricerca e innovazione di provenienza regionale e ministeriale».
Un modello, quello dell’industria 4.0, sul quale l’Abruzzo vuole scommettere con convinzione. E la riprova, ha evidenziato il vice presidente della Regione, è rappresentata da una serie di investimenti in questa direzione: «Il primo», ha detto, «è quello da 10 milioni di euro quello su Space Economy, concentrato principalmente sull’Aquila. Poi partecipiamo almeno ad altri tre grandi progetti, tutti sulla ricerca: uno è quello con Fiat, che si chiama Emerge, che si colloca all’Aquila, ed è l’auto connessa; un altro è quello che si chiama Dark Side, parte dall’Infn ma presenta sviluppi industriali, uno dei quali sarà quello di Walter Tosto, e l’altro è quello di L-Foundry che realizzerà la sua nuova officina ad Assergi». Senza dimenticare il distretto automotive della Val di Sangro, il vero, grande motore del Pil abruzzese. «Un sistema», ha sottolineato Lolli, «che dà lavoro a 20mila persone. Un sistema che funziona così tanto, da spingerci a varare una legge per ampliare lo spazio, e da proiettare anche in altri settori».
Se sul fronte del Fesr regionale la risposta delle aziende abruzzesi è stata «sorprendente», non da meno sono stati risultati dell’avviso nazionale del ministero delle Sviluppo economico Horizon 2020. Dei 25 milioni di euro messi a disposizione, 22 sono andati a imprese abruzzesi e anche per questo bando «è nostra intenzione», ha concluso Lolli, «reperire risorse finanziarie e chiedere lo slittamento della graduatoria. Se siamo arrivati a questo», ha concluso Lolli rivolgendosi ai suoi interlocutori, «anzitutto è per merito vostro e delle vostre imprese. Tanto più si creerà un ambiente tecnologicamente e culturalmente avanzato tanto più sarà possibile creare soluzioni per le cose non vanno».
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