Degrado, appello alla politica «Restituite il decoro a Pescara» 

Strade sporche tra rifiuti abbandonati ovunque, resti di notti di movida ed escrementi di animali E oggi alle 18,30 il consiglio comunale in piazza Santa Caterina sull’emergenza sicurezza in centro

PESCARA. Oggi, alle 18,30 il consiglio comunale si riunirà in piazza Santa Caterina per discutere del problema sicurezza. Che è figlio del degrado. Si sente il cattivo odore dei bassifondi metropolitani lungo le strade della città. Il tanfo, amplificato dal caldo afoso, è quello dell'urina lasciata a ogni angolo dagli animali portati a spasso dai padroni. Ma è anche quello dei maleducati della movida che abbandonano bottiglie e vomiti su gradini, aiuole, portoni, vetrine di negozi e sui marciapiedi. Oppure quello degli escrementi dei piccioni che, come un tappeto, ricoprono il tratto sconnesso e triste di via Mazzini, all'altezza del civico 143. Qui una residente, Elena Franchi Guanciali, una vita nel sociale, annota meticolosamente il «degrado di una città abbandonata, sporca, disordinata e abbandonata all'incuria. Una città allo sbando, dove i turistiinglesi sussurrano "Oh my God", Oh mio Dio, quando si ritrovano di fronte a cumuli di immondizia sotto i portici di piazza Salotto e i cassonetti che sembrano dei residuati bellici». La residente segnala anche, in via Mazzini, «gli alberi che hanno raggiunto le finestre della mia casa e sarebbero da potare», i plinti antiterrorismo «spostati sugli scivoli dei disabili» o accanto alle aiuole, tra via Nicola Fabrizi e via Trento.
Girato l'angolo, c’è viale Regina Elena, rimasta assediata dai cantieri fino a qualche giorno fa: polvere e asfalto bollente sono stati un mix micidiale per i polmoni di residenti e automobilisti. Nei giorni scorsi, la progettista Alessandra Mazzotta e il titolare della ditta aquilana che ha eseguito i lavori, Valerio Circi, avevano assicurato la fine dei lavori di sistemazione dei marciapiedi a breve.
Il nome del parco Florida scompare dai tabelloni, posizionati all'interno dell'area più o meno verde, cancellato dagli scarabocchi colorati lasciati da mani ignote. La signora Marisa culla la nipotina, seduta su una delle panchine sgarrupate di uno dei parchi centrali della città. Davanti a lei, la tristezza di giochi sempre uguali e consumati dagli anni, gli scalini dello spaccio deturpato dalle scritte. «Sì, Attiva pulisce», annota la signora Marisa, «ma la città è sempre sporca, non è un centro decoroso, le strade sono tutte rovinate, con tratti di marciapiedi sconnessi. Ora abbiamo un sindaco pescarese che dice di amare la città, speriamo che la sistemi per davvero. Io, intanto, sto pensando di andarmene a vivere altrove». Fernando Santarelli, al parco Sabucchi, dice: «La città è ferma». All'uscita laterale del mercato di piazza Muzii, quattro amici, Saverio Spiritoso, Carlo Spitoni con Gennaro e Alberto, chiacchierano col fruttivendolo Paolo Viggiani. Disquisiscono sul fatto che «il degrado dell'area di risulta si potrebbe risolvere con un piccolo bosco, attività commerciali e parcheggio multipiano». Perché Pescara deve aspirare a «ridiventare la città-giardino di un tempo». Intanto, è «grazie al sindaco Carlo Masci» se al mercato di piazza Muzii è arrivata l'aria condizionata.
Lidia Manzaro è una turista torinese in vacanza con la famiglia tra Pescara e Francavilla. Trova che la città «sia attrezzata con tanti cestini per i rifiuti»; il disagio «è sui cantieri, che però sono inevitabili se si vuole una città bella e ordinata».
Sul lungofiume Paolucci, l'aiuola rinsecchita che incrocia via Gobetti si potrebbe trasformare in un giardino fiorito, basta un po' di volontà. Più avanti, nell'area parcheggio all'angolo con via Bologna, ci sono marciapiedi frantumati e ingobbiti. C'è anche una centralina rotta e penzolante lungo il marciapiede. il viaggio del Centro nelle aree degradate cittadine prosegue verso Porta Nuova. Intorno alla stele dannunziana, nell'area dei due teatri Flaiano e d'Annunzio, l'erbaccia è alta così. Fortuna che il parcheggio (circa 200 posti auto) adiacente è stato sgomberato dalle tonnellate di detriti (una presenza ingombrante denunciata dai balneatori della zona) e riconsegnato per l'estate all'utenza del mare.
Nel comparto della pineta di via d'Avalos, antistante lo stadio, si gode il fresco un'allegra brigata di amici. Gabriele Pacchione, Ernesto Mancini, Antonio Spennato, Ennio Sciampacone, Giovacchino, Matteo, Peppe, Edgardo ed Elio, mentre giocano a carte, avanzano una pressante richiesta: una fontanella per bere acqua fresca, da posizionare nell'area verde accanto al chiosco di legno. Lungo viale Pepe corrono veloci le sorelle Onestina e Angela Di Braccio da Sulmona. Anche quest'anno, come gli ultimi, hanno scelto Pescara per le ferie estive: «Quest'anno abbiamo trovato la città molto migliorata con tanto verde, piste ciclabili e marciapiedi nuovi sul lungomare», ma «ci sono altre zone di Porta Nuova ancora sporche e puzzolenti».