«Difficile controllare chi entra con le armi»
Parla un responsabile della sicurezza: «Occorre il metal detector, ma si teme la reazione della clientela»
PESCARA. «È molto difficile impedire l’ingresso delle armi in una discoteca piena di gente. L’unico controllo efficace è quello fatto con i metal detector, ma i titolari di locali pubblici hanno paura che i clienti non gradiscano i controlli fatti in quel modo. Solo lo scanner può dirti se nelle tasche di un giubbotto, oltre alle chiavi di casa o della macchina, si nascondono un coltello o una pistola».
A parlare è Joselito Zaramelli, pescarese, addetto alla sicurezza che lavora per conto della SecurEvent di Modena. È possibile che L.R., il giovane operaio pescarese che sabato ha accoltellato il buttafuori che lo aveva allontanato dal Donoma di Civitanova Marche, si fosse armato in seguito, ovvero una volta uscito dalla discoteca.
«Di solito se un addetto alla sicurezza si accorge che una persona ha addosso un’arma, la blocca insieme ai colleghi e avvisa polizia e carabinieri», spiega ancora Zaramelli. «Nella gran parte dei casi però la scoperta viene fatta successivamente. A me è accaduto sabato scorso proprio in una discoteca: una persona è entrata e poi ci siamo accorti, quando ha tolto il giaccone, che sotto la giacca aveva la pistola. In quel momento capisci che tutti sono in pericolo. Noi non possiamo perquisire le persone, e spesso i locali curano più l’immagine che la sicurezza del locale». Un metal detector costa 80 euro, ma se si vuole impedire di dare l’impressione di perquisire la clientela bisognerebbe far passare il pubblico attraverso un portale, come negli aeroporti. «Sarebbe una spesa notevole per l’imprenditore, anche se i soldi spesi in sicurezza spesso vengono riguadagnati attraverso la fiducia del pubblico che vuole divertirsi in un posto tranquillo», conclude Zaramelli.
A parlare è Joselito Zaramelli, pescarese, addetto alla sicurezza che lavora per conto della SecurEvent di Modena. È possibile che L.R., il giovane operaio pescarese che sabato ha accoltellato il buttafuori che lo aveva allontanato dal Donoma di Civitanova Marche, si fosse armato in seguito, ovvero una volta uscito dalla discoteca.
«Di solito se un addetto alla sicurezza si accorge che una persona ha addosso un’arma, la blocca insieme ai colleghi e avvisa polizia e carabinieri», spiega ancora Zaramelli. «Nella gran parte dei casi però la scoperta viene fatta successivamente. A me è accaduto sabato scorso proprio in una discoteca: una persona è entrata e poi ci siamo accorti, quando ha tolto il giaccone, che sotto la giacca aveva la pistola. In quel momento capisci che tutti sono in pericolo. Noi non possiamo perquisire le persone, e spesso i locali curano più l’immagine che la sicurezza del locale». Un metal detector costa 80 euro, ma se si vuole impedire di dare l’impressione di perquisire la clientela bisognerebbe far passare il pubblico attraverso un portale, come negli aeroporti. «Sarebbe una spesa notevole per l’imprenditore, anche se i soldi spesi in sicurezza spesso vengono riguadagnati attraverso la fiducia del pubblico che vuole divertirsi in un posto tranquillo», conclude Zaramelli.