vittoria di carrozzine determinate

Disabilità, pagati dopo 2 anni gli assegni ai tirocinanti

MONTESILVANO. Si chiude con una vittoria la battaglia promossa dall’associazione Carrozzine Determinate al fianco di 25 ragazzi disabili che da oltre 2 anni attendevano il pagamento di tirocini...

MONTESILVANO. Si chiude con una vittoria la battaglia promossa dall’associazione Carrozzine Determinate al fianco di 25 ragazzi disabili che da oltre 2 anni attendevano il pagamento di tirocini formativi svolti tra Montesilvano e Pescara tra settembre 2013 e giugno 2014.

I tirocinanti che hanno frequentato il progetto integrato Habilmente, finanziato dall’Ue e coordinato dalla Regione, attendevano di riscuotere le ultime quattro mensilità, per un totale di 2mila 400 per ognuno di loro. E proprio ieri è arrivata la buona notizia all’associazione guidata da Claudio Ferrante, che lo scorso 23 dicembre aveva occupato la sede della Regione per chiedere diritti e dignità per i 25 disabili. «Il nostro impegno», commenta Ferrante, «non si è limitato a salvaguardare il diritto dei lavoratori disabili, abbiamo consentito salvare e di distribuire proprio la somma di 60mila euro della Comunità Europea. Denaro che se non fosse stato speso sarebbe tornato all’Europa. Inizialmente, la scadenza perentoria era fissata al 31 ottobre, ma grazie alla nostra battaglia abbiamo fatto spostare la data al 31 dicembre 2015». Ieri, i soldi sono finalmente passati dalle casse della Regione a quelle dell’Enfap, ente attuatore del progetto, che ha provveduto a pagare tutti i tirocinanti.

«In questo mesi, abbiamo avuto il sostegno dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo che durante l’occupazione è stato al nostro fianco», prosegue Ferrante, «così com’è stato molto concreto il governatore Luciano D’Alfonso che incontrandoci il 23 dicembre ha messo subito a disposizione tutti i dirigenti per mettere fine a una situazione che stava diventando intollerabile».

Critiche, invece, nei confronti dell’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco. «Ci saremmo aspettati più solidarietà e empatia, risposte concrete in tempi accettabili. Così non è stato», chiude Farrante, «ci siamo sentiti persino derisi nella nostra battaglia da chi non ha ancora, nonostante il suo ruolo, compreso quanto sia difficile per le persone con disabilità organizzare proteste e ottenere giustizia». (a.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA