riconoscimenti e traguardi 

Don Francesco, nomina papale Di Sciascio, 70 anni in chiesa

PESCARA. Arriva direttamente da papa Francesco un riconoscimento per don Francesco Santuccione, abate di San Cetteo. Ieri ha ritirato la nomina del pontefice a “Cappellano di Sua Santità”. È stato l’a...

PESCARA. Arriva direttamente da papa Francesco un riconoscimento per don Francesco Santuccione, abate di San Cetteo. Ieri ha ritirato la nomina del pontefice a “Cappellano di Sua Santità”. È stato l’arcivescovo, Tommaso Valentinetti, a leggere la “bolla” della Santa Sede a conclusione del ritiro del clero che i sacerdoti della diocesi hanno svolto nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata a Ortona.
«Più servitore che monsignore», ha commentato don Francesco. «Chiedo a tutti di continuare ad accompagnarmi con la preghiera», ha continuato il sacerdote sorpreso per il titolo onorifico. Questa novità, ha detto, «nulla aggiungerà al mio ministero, ma esige ancora di più conversione all’intimità con il Signore e al servizio ai fratelli».
Nei prossimi giorni, invece, è atteso un appuntamento importante. Il 29 giugno don Palmerino Di Sciascio, 93 anni, taglierà il traguardo del settantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale. Nel pomeriggio sarà celebrata una messa che consentirà ai fedeli di salutarlo nella “sua” chiesa, la Beata Vergine Maria del Rosario di via Cavour. A pochi giorni da questa ricorrenza, dando notizia dell’appuntamento con chi lo ha conosciuto durante il sacerdozio, ha voluto esprimere «sentimenti di gratitudine al buon Dio, ai miei genitori e alla mia famiglia che l’hanno accompagnato fino a questa età».
Era il 1949, quando Palmerino Di Sciascio fu ordinato sacerdote dopo aver scoperto la sua vocazione (a 11 anni) e aver frequentato il seminario diocesano a Chieti. Dopo l’ordinazione insegnò nelle scuole medie e al liceo Classico e nel frattempo studiava per la laurea in diritto canonico e diritto civile, superando anche per l’esame per l’avvocatura rotale.
Fece proprio il progetto del vescovo Benedetto Falcucci di edificare una nuova parrocchia nella zona nord, aperta nel 1957. Ha passato il testimone a Rodolfo Soccio dopo 56 anni ma è sempre vicino ai parrocchiani, nella sua chiesa.