L'AQUILA

Don Vito avvisa il vescovo: "Mi dimetto dagli incarichi"

Il giovane prete finito nella bufera per una love story con una donna sposata lascia la parrocchia. Gli avvocati del marito tradito: «La Curia deve riceverci» 

L’AQUILA. Don Vito Isacchi getta la spugna. Il giovane prete finito nella bufera per una love story con una donna sposata, scoperta e denunciata dal marito tradito nel 2008 a Roma, si è dimesso anche dall’incarico di parroco. Lo rende noto la Curia aquilana con un intervento dell’Ufficio Diocesano per le comunicazioni.
DIMISSIONI. «A seguito delle dichiarazioni riportate sul Centro», si legge nella nota, «don Vito Isacchi, ritenendo tali affermazioni lesive della verità dei fatti, ha chiesto all’Arcivescovo, monsignor Giuseppe Petrocchi, di essere sollevato anche dagli incarichi a livello parrocchiale, che manteneva temporaneamente. Tale esigenza scaturisce dalla volontà di fare piena chiarezza sull’accaduto e dal desiderio di non coinvolgere la Comunità ecclesiale nella dolorosa vicenda che lo riguarda. L’Arcivescovo, Petrocchi, dopo una accurata riflessione, ha ritenuto di accogliere l’istanza di don Vito Isacchi, che, di conseguenza, da domani, 7 agosto, viene esonerato dal servizio pastorale nelle parrocchie che gli erano state affidate».
RUOLI IN CURIA. Per cui adesso risultano scoperte le parrocchie di Assergi e Poggio Picenze ed è da assegnare l’importante ruolo di cerimoniere curiale. Ci sono diversi nomi che si fanno ma monsignor Petrocchi ancora non ha deciso come riempire le caselle vuote compresa la rettoria del santuario di San Pietro della Jenca. Don Vito resterà come sacerdote nella diocesi aquilana e alla fine dell’anno, come da accordi, dovrebbe tornare nella Diocesi di Bergamo nella quale è incardinato. La Chiesa ha come base il concetto del Perdono e della Misericordia, per cui al momento opportuno egli tornerà a fare il prete in chissà quale diocesi.
GLI AVVOCATI. La ragione per la quale il reverendo ha deciso di lasciare gli incarichi sta nel fatto che gli avvocati che tutelano gli interessi del marito tradito hanno inviato una lettera a Petrocchi nella quale sostengono di avere le prove, anche fotografiche, che il prete mentre stava facendo un percorso ascetico di riabilitazione nell’Aquilano, in realtà, continuava a incontrare la donna. Tesi respinta dal sacerdote che, tra l’altro, è nipote di monsignor Aldo Cavalli, nunzio apostolico nei Paesi Bassi, come si apprende dai quotidiani bergamaschi.
Gli avvocati del Foro di Roma, Giuseppe Di Nardo e Daniele Di Nunzio, dunque, vogliono incontrare l’arcivescovo per fare chiarezza invocando sanzioni canoniche. «Finora», afferma l’avvocato Di Nardo, «abbiamo sempre tentato di contattare gli organismi religiosi per far conoscere loro come sanno le cose e non abbiamo mai avuto risposta. Ora, visto che il fatto è ormai divenuto noto a livello mondiale, avremmo piacere di confrontarci serenamente, insieme al nostro assistito, con monsignor Petrocchi. Per questo tra qualche giorno verremo all’Aquila e chiederemo di essere ricevuti in Curia nella speranza che questo avvenga». Ma tanto presto non potrà farsi questo incontro visto che gli uffici della Curia riapriranno il 21 agosto.
FOTOGRAFIE. Non si può escludere che gli avvocati, a sostegno delle loro tesi, intendano esibire le fotografie che, a loro dire, immortalano il novello padre Ralph con la donna romana, un ex commessa che dopo il tradimento ha ottenuto nel 2013 un lavoro in un’organizzazione religiosa svizzera. Gli incontri ci sarebbero stati a Roma e alla periferia dell’Aquila.
©RIPRODUZIONE RISERVATA