bussi e popoli

Dopo il maltempo conta dei danni e proteste

POPOLI. Disagi, difficoltà e proteste nei due centri più periferici dell’alta Val Pescara, causati dalla improvvisa e abbondandissima precipitazione che si è abbattuta violenta in tutto il territorio....

POPOLI. Disagi, difficoltà e proteste nei due centri più periferici dell’alta Val Pescara, causati dalla improvvisa e abbondandissima precipitazione che si è abbattuta violenta in tutto il territorio. Vuoi per la mancata pulizia delle caditoie stradali, vuoi probabilmente per una insufficiente portata delle condutture di scarico progettate tantissimi anni fa, i due centri di Popoli e Bussi sul Tirino domenica si sono allagati in molte zone. In entrambi gli abitati si sono sollevate proteste dirette all’Azienda comprensoriale acquedottistica Aca che gestisce le reti fognarie, a fronte dei numerosi allagamenti di scantinati e locali al piano terra.

A Popoli problemi si sono verificati nelle zone del cimitero e nel centro cittadino: nella prima si sono stati allagati terreni coltivati, per la enorme quantità di acqua mista a detriti che si è riversata sul fiume San Callisto dalla strada delle svolte interessata anch’essa da alcuni piccoli smottamenti del terreno. Qui sono dovuti intervenire mezzi meccanici per liberare la strada regionaledai detriti. In centro sono stati interessati corso Gramsci, via Fracasso e via Capponi dove è intervenuto personale del comune (anche il sindaco Concezio Galli) che aprendo alcune caditoie hanno limitato i disagi. Nella zona Peep abitazioni sono state invase dalle acque: i problemi sono stati segnalati all’Aca, alla Mantini per la pulizia delle caditoie e all’Enel per il ripristino dell’energia elettrica. A Bussi le vie del centro sono state invase dall’acqua e qualcuno ha pensato di attraversarle in canoa. Il sindaco Salvatore Lagatta con l’assessore Diego Laneve dopo l’evento hanno riunito i tecnici comunali e dopo una ricognizione di tutti i punti critici hanno stabilito di approfondire i problemi della rete fognaria e proporre le possibili soluzioni rispetto a questi eventi che assumono sempre più carattere di ordinarietà».

Walter Teti

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