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Dragaggio, corsa contro il tempo per garantire i viaggi in Croazia

Vertice in Comune, il dirigente del Provveditorato alle opere pubbliche del ministero annuncia: «Le nostre priorità sono il collegamento estivo della Snav e il ritorno della petroliera Galatea»

PESCARA. Chi si aspettava l’annuncio di un maxi dragaggio prima dell’estate, si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. La corsa contro il tempo per evitare un nuovo addio della Snav e la paralisi delle attività commerciali, ha avuto l’effetto di riunire tutte le istituzioni intorno al capezzale del porto.

Ma al momento l’unica certezza è l’impegno formale comunicato ieri mattina da Enrico Bentivoglio, dirigente del Provveditorato alle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture: «Utilizzeremo i 100mila euro dei ribassi d’asta per ampliare la quota dei lavori di scavo fino a 35mila metri cubi di sedimenti. Le nostre priorità restano il collegamento estivo con la Croazia e il ritorno della petroliera Galatea, ma nei limiti delle risorse disponibili e delle possibilità previste dalla legge», ha spiegato durante la riunione congiunta delle commissioni Grandi infrastrutture, presieduta da Francesco Pagnanelli, e Ambiente, guidata da Fabrizio Perfetto.

L’incontro in Comune sui temi del ripascimento e del dragaggio, organizzato dal consigliere Riccardo Padovano, ha chiamato a raccolta i politici di centrodestra e centrosinistra, gli operatori del porto e i rappresentanti di Direzione marittima, Provveditorato e Regione, oltre ai delegati delle amministrazioni vicine di Montesilvano e Francavilla interessate a ricevere sabbia pulita per rimpinguare le spiagge danneggiate dall’erosione.

Il piano di intervento per fronteggiare gli effetti dell’avanzata del mare è semplice: portare via i cumuli di materiali ammucchiati da anni nella zona dei trabocchi, in quella parte del molo nord «sottratta alla competenza delle istituzioni locali e quindi soggetta all’autorità dello Stato», come ha ricordato Padovano, in modo da «far tornare quell’area pescosa, come era prima della costruzione della diga foranea».

Sul piatto c’è la disponibilità della Regione a prelevare 30mila metri cubi di sabbia: un volume insufficiente, visto che la sola Francavilla ne chiede 70mila e Montesilvano 50mila.

La richiesta di fondi statali per il ripascimento si aggiunge alle risorse necessarie per la manutenzione ordinaria dei fondali del porto.

Le ultime mareggiate di inizio marzo, infatti, hanno assottigliato ulteriormente la profondità della darsena e riportato la situazione a prima dell’avvio del mini intervento da 800mila euro, appaltato alla società veneta Lmd.

I 25mila metri cubi di sedimenti già movimentati in mare si aggiungono agli altri 10mila che saranno stoccati nell’ultimo spicchio rimasto libero della vasca di colmata e ai 750metri cubi che dovranno essere smaltiti in discarica. Un totale di 35mila metri cubi di sedimenti da scavare prima dell’estate attingendo ai ribassi d’asta.

Ma l’ostacolo più ostico per il decollo dell’infrastruttura portuale è legato ai tempi lunghi per l’avvio del piano regolatore portuale: «Entro fine mese, prsenteremo le osservazioni al Consiglio superiore dei lavori pubblici che dovrà riunirsi e approvare il piano entro maggio», auspica il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «se tutto dovesse procedere senza intoppi, ci vorrà un anno e mezzo per la stesura del progetto e massimo due anni per far partire i lavori del primo lotto, quello cioè che prevede la deviazione del fiume oltre la diga foranea». Nel frattempo, per tamponare l’emergenza e salvare il porto dalla chiusura definitiva, si rendono necessari una serie di lavori propedeutici a quelli previsti dal Prp. Nel salvadanaio ministeriale sono conservati 1 milione e 936mila euro e altri 3,5 milioni sono contenuti in una delibera regionale.

«Con questi soldi», rimarca Bentivoglio, «il nostro intento è realizzare opere di preparazione e avviamento al Prp, come una barriera soffolta da costruire all’altezza dei materassi sommersi per impedire l’avanzata della sabbia da nord. I progetti sono stati realizzati in collaborazione con l’università di Roma e Cassino, ma l’affidamento non potrà avvenire prima della fine dell’estate, con la previsione di aprire il cantiere a metà novembre».

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