Due ex sindaci contestano Di Mattia

Gli esponenti di centrodestra e centrosinista critici sulle accuse ai palazzinari dell’ex primo cittadino

MONTESILVANO. «La politica che si limita a denunciare poteri forti, ammette platealmente la propria debolezza». A sostenerlo è l’ex sindaco di centrosinistra Renzo Gallerati che all’indomani delle accuse lanciate contro i signori del cemento da Attilio Di Mattia, sindaco disarcionato dalle dimissioni in blocco di 13 consiglieri, invita l’ex sindaco a recuperare passo e autocontrollo e a curare di più «i rapporti coalizionali ed interpersonali; ben tenendo presente che l’opposizione fa il suo lavoro e che mai vanno sottovalutate le sue azioni e proposte». Gallerati, rivelando di essersi lasciato andare a sua volta, nei suoi primi anni di consiliatura, a commenti polemici alla stregua del ferito Di Mattia, è convinto però che «ogni sindaco deve interloquire coi settori più operosi e propositivi delle minoranze». Quanto alle presunte «ruberie» denunciate da Di Mattia, «Montesilvano è da sempre stata giustamente monitorata e approfondita dai migliori inquirenti», sottolinea Gallerati. «Persino l’autorità giudiziaria contabile - che accertò illegittimità a fine anni ’90 per consulenze esterne, nel 2002 per assunzioni di staff, nel 2013 per l’inventario comunale - sono certo abbia mai sottovalutato la questione degli oneri dovuti al Comune, per effetto di convenzioni urbanistiche sottoscritte». Così come Gallerati si dice convinto che il settore urbanistico «non abbia fatto mai sconti a nessuno. Se non altro, perché sarebbe stato già chiamato a risponderne»". L'esponente del Pd, sottolineando che Di Mattia «da persona onesta e trasparente, fa bene a richiamare l’attenzione sui grandi temi», invita il sindaco uscente a non trascurare però «un po’ di medicamentosa analisi introspettiva per poter tornare presto a dedicarsi all’attività di governo». Ma sui temi lanciati da Di Mattia interviene anche l’ex sindaco di centrodestra Pasquale Cordoma che, interpellato sul tema, rivela: «Con i costruttori ho sempre avuto un rapporto diretto e franco, secondo i principi della legalità.Non ci sono mai state pressioni, tantomeno guerre, così come non ho mai ricevuto proposte oscene. Si è fatto solo quello che si poteva fare», afferma Cordoma, «mentre quello non si poteva fare non mi è mai stato chiesto». Quanto agli oneri di urbanizzazione, Cordoma garantisce che «noi ce li siamo fatti pagare puntualmente. E anche quando ci hanno chiesto di scomputarli in opere pubbliche, ci siamo fatti dare i soldi e le opere le abbiamo realizzate noi».

Antonella Luccitti

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