E Farindola presenta il conto al suo sindaco 

Il Comune chiede un risarcimento di un milione a tutti i 25 imputati, tra cui Lacchetta appena rieletto

PESCARA. Fra le tante parti offese che hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento per il disastro di Rigopiano, c'è quella del Comune di Farindola che chiede che venga affermata la penale responsabilità di tutti gli imputati, tra cui lo stesso sindaco Ilario Lacchetta, e soprattutto chiede un risarcimento danni per un milione di euro. Tre i motivi principali che l'avvocato Francesco Trapella pone a fondamento di questa richiesta: il danno derivante dal pericolo per l'incolumità delle persone che si trovavano sul territorio farindolese al momento del disastro; le conseguenze del lungo isolamento patito dal territorio comunale prima e durante il disastro, «per la negligenza di chi avrebbe dovuto fronteggiare l'emergenza: il territorio comunale farindolese è rimasto isolato nei frangenti antecedenti e contemporanei al disastro».
E poi gli strascichi sull'economia del Comune per l'effetto, immediato e diretto, del disastro. Il turismo era uno dei punti di forza del paese, scrive il legale e, «al di là delle bellezze paesaggistiche e del centro storico di epoca medioevale, prima della valanga del 2017, la gran parte del flusso turistico interessava la contrada di Rigopiano, laddove era collocato l'unico albergo del territorio, notissimo resort a quattro stelle, attrattiva per i tanti vacanzieri». L'hotel Rigopiano rivestiva dunque un «ruolo fondamentale», secondo il legale del Comune: «La sua distruzione ha prodotto gravissime ed irreparabili conseguenze per la zona e per la comunità di Farindola. Conseguenze economiche immediate, essendo cessata l'attività commerciale che garantiva la parte più consistente degli accessi turistici nel Comune». Conseguenze economiche nel lungo periodo e soprattutto conseguenze di immagine «posto che il Comune di Farindola oggi non è ricordato per il suo pecorino, per i vicoli del centro storico o per le vicine Cascate del Vitello d'Oro, ma il suo nome è irrimediabilmente associato al disastro valanghivo del 18 gennaio 2017».
«E' a tutt'oggi impossibile», scrive il legale, «fare una ricerca online su Rigopiano e su Farindola senza trovare appunto, riferimenti alla valanga e al collegato disastro. Dove prima c'erano bellissime immagini dei monti abruzzesi o fantastiche recensioni dei luoghi del farindolese, ora si trovano solamente rimandi alla catastrofe e alla relativa inchiesta. L'immagine di questa località sarà per sempre legata a questa enorme tragedia».
Per questo motivo, il Comune di Farindola chiede un milione di euro di risarcimento del danno. (m.cir.)
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