E i soldi evasi finanziano le incompiute

Nel piano triennale degli investimenti finiscono anche gli utili ottenuti con le somme recuperate e i tagli

PESCARA. Due milioni e mezzo di euro nel 2015, altri 3,2 nel 2016 e nel 2017. Nel piano triennale degli investimenti della Asl ci sono anche più di 9 milioni di euro di utili che, secondo il documento approvato dal direttore generale Claudio D’Amario, diventeranno cantieri per cambiare faccia alla sanità pescarese e per sbloccare le incompiute, come il distretto fantasma di Cepagatti, inaugurato nel 2004 e mai aperto nonostante i tre milioni di euro già spesi, come l’ospedaletto di contrada Carmine a Penne, abbandonato da oltre un trentennio, come il distretto sanitario di Pescara sud in via Rio Sparto, con il primo finanziamento che riporta al 1988 ma bloccato dai ricorsi.

Il piano triennale della Asl prevede, tra lavori e acquisto di attrezzature, investimenti per 90 milioni di euro in tre anni. E tra le fonti di finanziamento ci sono anche gli accertamenti contabili già avviati che vanno a riempire la cassa degli utili. Ma non è detto che tutti i 90 milioni di euro saranno spesi: nel piano ci sono anche interventi «per i quali, allo stato dell’arte, non è ancora possibile individuare una fonte di finanziamento certa». Inoltre, per diverse voci di spesa, manca ancora il via libera della Regione Abruzzo e non è detto che arrivi: «Pur restando in attesa di un esplicito riscontro dalla direzione Politiche della salute, si rileva che a oggi sussistano le condizioni tecniche per l’autorizzazione». (p.l.)