tassa di soggiorno

E il Pd difende il balzello a carico dei turisti

PESCARA. Non si spegna la polemica sulla nuova tassa di soggiorno varata la settimana scorsa dalla giunta. Da quest’anno, i turisti che alloggiano in hotel, pensioni a camere in affitto dovranno...

PESCARA. Non si spegna la polemica sulla nuova tassa di soggiorno varata la settimana scorsa dalla giunta. Da quest’anno, i turisti che alloggiano in hotel, pensioni a camere in affitto dovranno versare un euro al giorno per persona, per un massimo di sette giorni. Il centrodestra ha criticato questo nuovo balzello, mentre il Pd è intervenuto per difenderlo.

«Nella commissione sul Turismo, dove nei giorni scorsi si è discusso della tassa di soggiorno», ha detto il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, «è andata in onda una rappresentazione da parte delle opposizioni, inutile e strumentale, volta solo ad una testimonianza di esistenza. La tassa di soggiorno, avallata anche nella direzione del Pd di Pescara e chiamata giustamente Contributo unico per il turismo, è stata introdotta in tutte le città italiane dove non hanno mai scaturito un dibattito strumentale come quello in atto a Pescara». «Il contributo che tutti abbiamo pagato senza neanche accorgercene pernottando nelle altre città (solo a Milano sono 4 euro a notte di contributo)», ha aggiunto, «servono per migliorare i servizi e l'intrattenimento di coloro i quali soggiornano nella nostra città».

«Quello a cui si sta assistendo», ha fatto presente, «pare che sia la teoria del “meglio non fare nulla” quando ci si appella alla presentazione immediata del piano marketing ancor prima della approvazione del contributo in consiglio comunale. È invece opportuno approvare subito questa misura, che prefigura futuro e sviluppo, in modo da poter usufruire dei suoi frutti già per la prossima stagione estiva».

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