E lunedì scatta la protesta di lavoratori e famiglie 

Sit-in di tre ore, dalle 15 alle 18, sotto la sede della Regione in via Passolanciano Il sindacalista Cupido: «Saremo tantissimi, è giusto che la città sappia»

PESCARA. Tutti insieme, lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 18, davanti alla sede della Regione in via Passolanciano, per difendere il futuro delle Naiadi, dei suoi dipendenti e degli utenti.
È questo il grido di battaglia che arriva da Guido Cupido di Slc Cgil Pescara, all'indomani della riunione sindacale delle 70 persone che lavorano nella struttura di via Livenza: «La nostra sarà una manifestazione trasversale, che va ad abbracciare chi nell’impianto ci lavora, così come chi è utente. Ci saranno delegazioni di tutte le categorie, comprese le famiglie dei bambini che improvvisamente si sono ritrovati senza piscina». In questo momento non è possibile quantificare quanti si uniranno al presidio sotto il palazzo della Regione: «Abbiamo comunicato alle autorità la manifestazione, senza però riuscire a dare un numero esatto. Di certo saremo tantissimi, perché vogliamo portare il problema al di fuori dei suoi confini. È giusto che la cittadinanza conosca le vicissitudini che l’impianto e il personale stanno vivendo da mesi. Parliamo di persone che lavorano senza percepire uno stipendio o, dall’altro lato, persone che hanno pagato un abbonamento o un’iscrizione e adesso non possono allenarsi», afferma Cupido. Ai dipendenti mancano almeno le ultime tre mensilità, mentre i genitori dei bambini della Sport Life iscritti a Propaganda, che il 19 maggio avrebbero i tornei federali, hanno sborsato oltre 500 euro e adesso rischiano di vedere la stagione terminata con oltre tre mesi d’anticipo.
Ma non solo, perché Le Naiadi è una struttura che conta oltre 1500 ingressi giornalieri, con tante persone che hanno un abbonamento annuale e altre che proprio prima di Pasqua, dopo la notizia della proroga concessa alla Progetto Sport fino al 30 giugno, avevano sottoscritto un trimestrale che hanno potuto sfruttare una sola settimana. Perché adesso la stessa Progetto Sport è fallita e il futuro delle Naiadi appare sempre più incerto. Proprio su questo punto Cupido interviene, anche se preferisce non entrare nel merito della decisione: «Le sentenze non si commentano, si rispettano», dice scegliendo la linea del politicamente corretto. «Quello che posso dire è che il giudizio arrivato dal tribunale sull’istanza fallimentare è stato un fulmine a ciel sereno per tutti. In pochi si attendevano questo tipo di epilogo». Che però, adesso, potrebbe aprire scenari migliori per le sorti delle Naiadi, fino a lunedì quasi insperati, specie con riferimento al ricorso proposto dalla Progetto Sport contro il mini bando, adesso decaduto: «È chiaro che questa svolta apre un ventaglio di opzioni che fino a poco fa non c’era. Se è vero che il ricorso pendente rappresentava l’ostacolo maggiore per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, adesso questo non c’è più. A questo punto, ancora più di prima, è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità per restituire vita e speranza a tutto il complesso».
Conclude Cupido: «La sentenza di fallimento non cambia nulla sulla nostra tabella di marcia, andremo avanti così come programmato, con una manifestazione trasversale che più che altro vuole risposte. Insieme ai lavoratori stiamo facendo un grande lavoro di comunicazione, anche sui social, per diffondere il messaggio per far venire più gente possibile».
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