E nei borghi nasce il turismo del restauro 

In programma visite guidate nei cantieri e nei territori, da Acciano a Ofena a Fontecchio

L'AQUILA. Tolti i cantieri, i centri storici dei borghi in ricostruzione svelano bellezze che non sembravano possibili: grandi casolari con portoni di legno antico, colonne e volte interne, piazze recuperate al degrado, aggregati in pietra che si affacciano sulle valli immerse nella vegetazione. I piccoli paesi del cratere sismico aquilano danneggiati dal terremoto stanno rinascendo come piccoli gioielli, bomboniere che rischiano, però, di restare nascoste e spopolate. Come Ofena, Villa Santa Lucia, Acciano, Fontecchio, Fagnano Alto e tanti altri luoghi bellissimi e calmi, vivibili e immersi nella natura, sicuri da un punto di vista sismico. C'è solo un modo per non far morire i borghi aquilani che soffrono uno spopolamento vecchio e nuovo: riattivare l'economia. Come? Con il turismo, per esempio. Con questo obiettivo nel convegno conclusivo di “Officina L'Aquila” del 1° giugno verrà lanciato un progetto innovativo: il turismo del restauro, un viaggio nei meravigliosi borghi restaurati o in corso di ricostruzione dell'entroterra aquilano, dalle terre della Baronia a quelle del parco nazionale del Gran Sasso, fino alla Valle Subequana, per poi lambire i Comuni che sono di collegamento con l'Altopiano delle Rocche, con il Gran Sasso e, sul versante opposto, con le Terre del Tirino e, più giù, con il pescarese.
Un progetto sperimentale realizzato insieme alla Dmc (Destination management company, la rete degli operatori turistici locali) denominata “Gran Sasso, L'Aquila e Terre Vestine” e che prevede 10 pacchetti turistici da sviluppare nel corso dell'anno per «testare la formula del turismo innovativo del restauro», ha spiegato il coordinatore di Officina L'Aquila, Roberto Di Vincenzo. La formula, già pronta, prevede «una giornata di visita nei cantieri e due giornate di visite nel territorio da scoprire e vivere. Il target non sarà soltanto specialistico, ma un pubblico il più possibile ampio», ha spiegato Di Vincenzo. Si tratta di un prodotto a pagamento, messo a punto da un'agenzia turistica e che prevede in via sperimentale soggiorni turistici nel territorio aquilano in ricostruzione. «Con Officina L'Aquila l'anno scorso abbiamo avviato “Cantieri aperti”, visitabili da studenti, cittadini e tecnici, che riproponiamo; ma lanciamo anche un tipo di turismo emozionale», ha commentato Di Vincenzo, «che potrà essere allargato anche ad altri territori». Interlocutore privilegiato sarà il parco nazionale del Gran Sasso. Al convegno del 1° giugno parteciperanno, tra gli altri, anche la sindaca di Fontecchio, Sabrina Ciancone, il presidente del Parco nazionale del Gran Sasso Tommaso Navarra e il vicepresidente della Regione e assessore al Turismo Giovanni Lolli. (cr. re.)