«Evitate di gettare rifiuti nei cassonetti»

Appello dell’azienda per lo stop di 24 ore della raccolta a causa della protesta. Oggi sono garantiti solo i servizi essenziali

PESCARA. Città sporca, cassonetti pieni di rifiuti, blocco della raccolta differenziata porta a porta. È questo lo scenario che si preannuncia per lo sciopero di 24 ore (dalla mezzanotte di ieri fino alla stessa ora di oggi) dei lavoratori di Attiva, la società municipalizzata addetta allo smaltimento e alla raccolta delle immondizie della città. Si tratta in realtà di uno sciopero nazionale proclamato da tutti i sindacati di categoria, ossia Fp Cgil, Fit Cisl reti, Uiltrasporti e Fiadel, che però potrebbe far registrare un’alta adesione.

Fatto sta che l’azienda garantisce solo i servizi minimi essenziali stabiliti dalla legge in caso di sciopero. Servizi che non potranno assicurare la pulizia completa della città. Tanto è vero che ieri il direttore di Attiva Massimo Del Bianco ha lanciato una sorta di appello ai cittadini. «Evitino se possibile», ha detto, «il conferimento dei rifiuti nei cassonetti nella giornata di domani (oggi, ndr) per non creare accumuli di spazzatura».

Per la verità, il 30 maggio scorso c’era stato un altro sciopero nazionale, ma allora i disagi era stati contenuti perché, secondo l’Attiva, avrebbe partecipato alla protesta solo il 30 per cento dei dipendenti. Oggi, l’adesione potrebbe essere più alta. Proprio per questo, ieri, il Comune ha fatto una nota per mettere in guardia i cittadini. «Non conoscendo, al momento, il numero dei lavoratori aderenti allo sciopero», si legge nel comunicato, «non è possibile garantire per domani (oggi) tutti i servizi ordinariamente previsti, tra cui la raccolta porta a porta, lo svuotamento dei cassonetti stradali e la formazione dei cumuli. Ma oltre ai servizi minimi, si procederà ad effettuare quelli per i quali ci sarà adeguata copertura di personale».

Quelli garantiti per legge sono, invece, la raccolta e il trasporto dei rifiuti pericolosi; la raccolta e il trasporto dei rifiuti prodotti dalle scuole, mense pubbliche e private, enti assistenziali, ospedale, case di cura, comunità terapeutiche, stazione ferroviaria, porto e aeroporto, carcere.

Poi, sono confermati la pulizia dei mercati, delle aree di sosta attrezzate, del centro storico, nonché eventuali servizi di pronto intervento compresa l’assistenza meccanica ai mezzi in avaria. Per finire, i servizi funerari svolti nel cimitero di Colle Madonna. Attiva garantisce la presenza di almeno 35 dipendenti al lavoro su un totale di 180, ma la cifra potrebbe aumentare se la partecipazione allo sciopero non dovesse essere totale.

La protesta, comunque, è stata confermata la notte di lunedì, dopo il fallimento della trattativa condotta a livello nazionale da Utilitalia, l’organismo cherappresenta le aziende pubbliche, e Fise-Assoambiente per il rinnovo del contratto delle imprese di igiene ambientale.

I lavoratori rivendicano il rinnovo del contratto nazionale, scaduto addirittura il 31 dicembre del 2013. Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel spingono anche per inserire nel contratto tutele e garanzie nei passaggi di gestione. «In un settore soggetto a continui cambi d’appalto come l’igiene ambientale», spiegano i sindacati, «per tutelare i lavoratori è necessario implementare la clausola sociale per mantenere i diritti acquisiti in anni di lavoro». I sindacati richiedono anche, come pregiudiziale, di sterilizzare le norme del Jobs act in tema di licenziamenti facili per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali.

«Dobbiamo fermare», concludono i sindacati, «chi vuole qualsiasi forma di precarizzazione, dai diritti e tutele dei lavoratori, alle loro condizioni di lavoro, fino alle condizioni di salute e sicurezza».

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