In aumento gli interventi dei carabinieri per le liti familiari

PESCARA E MONTESILVANO

Famiglie a nervi tesi, quante liti nel 2018 

In otto mesi i carabinieri sono intervenuti per sedare 178 discussioni tra le mura domestiche

PESCARA. C’è spesso bisogno dei carabinieri per sedare le liti che scoppiano nei locali pubblici, per strada, nei condomini, in casa, a scuola o sui posti di lavoro. Lo dicono i numeri dell’Arma che dall’inizio dell’anno fino alla fine di agosto sono intervenuti per sedare 406 discussioni, tra Pescara e Montesilvano, di cui 178 scoppiate tra le mura domestiche, in famiglia. A Pescara, fa notare il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Riscaldati, i litigi sono più di uno al giorno e il dato che prevale è proprio quello dei contrasti in famiglia, un segnale preoccupante perché denota un livello di insofferenza altissimo nei confronti di parenti e conviventi, le persone che dovrebbero essere più vicine.
In generale, sottolinea Riscaldati, i dissidi per i quali è stato chiesto l’aiuto dei carabinieri sono sorti per i motivi più diversi (spesso banali) e quindi per un parcheggio, o magari questioni di viabilità, incomprensioni condominiali, i cani che abbaiavano o rumori molesti o anche per un’offesa presunta, solo per fare alcuni esempi. In altri casi, invece, la chiamata al 112 è scattata perché non si riusciva a risolvere altrimenti un’incomprensione con parenti e familiari. «Si litiga ad ogni ora del giorno, in qualsiasi zona della città, spesso per questioni di poco conto», fa notare Riscaldati studiando i dati dell’Arma.
Le conseguenze possono essere diverse. «Spesso il conflitto si risolve bonariamente e l’intervento dei carabinieri è risolutivo perché i carabinieri riescono a stemperare gli animi», magari alimentati dall’abuso di alcol, e a concludere positivamente la controversia. Ma altre volte, quando si registrano «atteggiamenti irriguardosi e arroganti» anche nei confronti dei carabinieri arrivati, si arriva alla denuncia o l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. In questo resoconto non rientrano le attività svolte per violenze di genere e maltrattamenti in famiglia perché «in questi casi l’ intervento e la procedura sono diversi».
L’impatto di tutti queste operazioni legate alle liti si avverte eccome sull’attività dell’Arma. Rispetto ai continui episodi è necessaria «una continua attenzione, una costante proiezione delle pattuglie per affrontare il fenomeno. E il personale viene distratto dai compiti di controllo del territorio ritenuti più importanti». E i numeri, commenta il colonnello Riscaldati, denotano «un’intolleranza sempre più diffusa nella società».
Gli oltre 400 interventi durante liti di vario genere sono solo una parte dei 5000 eseguiti dall’inizio dell’anno tra Pescara e Montesilvano. Le stazioni dell’Arma, poi, hanno “accolto” migliaia di persone che hanno avuto bisogno dei carabinieri: nel 2018, fino ad oggi, gli accessi sono stati 12mila, sempre tra Pescara e Montesilvano. E le persone controllate nel corso dei servizi sono state 16mila. A proposito di controlli, durante l’estate che si sta per concludere è stata riservata «una particolare attenzione» ai locali notturni, in particolare le attività sul lungomare dove sono arrivati anche gli uomini del Nas e quelli del Nucleo ispettorato del lavoro.

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