Filovia Pescara, il Tar dice no ai ricorsi di Wwf e cittadini

Per il Tribunale amministrativo regionale i due ricorsi sono inammissibili

PESCARA, 3 LUG - Il Tribunale amministrativo regionale per l'Abruzzo, sezione di Pescara, ha dichiarato inammissibili i due ricorsi sul progetto per la realizzazione di Filò, la filovia che collegherà Pescara e Montesilvano, presentati dal Wwf e da alcuni cittadini per quanto riguarda la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale.

In particolare, gli ambientalisti avevano sollevato un dubbio di legittimità, in quanto convinti che non sia possibile effettuare una valutazione preventiva di assoggettabilità a Via quando le opere sono già state eseguite. Lo screening, secondo i ricorrenti, andava fatto in fase di progetto preliminare, cioè prima che partissero i lavori. Secondo i giudici, «sul piano amministrativo la procedura appare essere ancora interlocutoria». Il Tar evidenzia inoltre che «le opere tutte progettate devono completare il loro iter procedimentale che indica, come passaggio, lo screening per la Via». Il Tribunale sottolinea anche che «alla natura non conclusiva di tali atti, si unisce anche quella che è una palese carenza di interesse, non potendosi vantare, trattandosi di aspetti potenziali, alcuna attuale ed effettiva lesività, che, invero, non viene affatto indicata».

In merito al ricorso dei cittadini, i giudici evidenziano «come la fascia territoriale in questione interessa le città di Pescara e Montesilvano, per un lungo tratto kilometrico, con migliaia di abitanti, mentre il ricorso è stato azionato da 16 residenti, di cui 13 di Pescara e tre di Montesilvano, lasciando fuori gran parte degli abitanti delle due cittadinanze. Si può opinare - si legge nella sentenza - che vi sia una generalizzata indifferenza al problema, oppure che il fatto, in sè per sè, non ha suscitato quell'allarme diffuso avvertito dagli istanti».

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