Fiume, convocati i sindaci ma il vertice era annullato

Gli amministratori avvisati poche ore prima dell’appuntamento cancellato La Regione: «La riunione sull’inquinamento era stata anticipata l’8 febbraio»

PESCARA. Non si è svolto il vertice con i sedici sindaci e i presidenti delle Province di Pescara e Chieti sull’inquinamento del fiume. La riunione, convocata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso per ieri pomeriggio, alle 17, nei suoi uffici di viale Bovio, è stata annullata. Fonti della Regione hanno spiegato che la lettera di convocazione, che i sindaci hanno ricevuto, era superata e che la riunione programmata per ieri si sarebbe già svolta l’8 febbraio scorso. Riunione in cui, peraltro, si era parlato non di scarichi abusivi, argomento all’ordine del giorno di ieri, ma di depuratori.

Fatto che alcuni amministratori, contattati in tarda mattinata, hanno confermato la loro partecipazione al vertice in viale Bovio, non sapendo che la riunione non si sarebbe più tenuta. Nel pomeriggio, tuttavia, la Regione avrebbe telefonato agli invitati per avvertirli che l’appuntamento era stato cancellato. Un’altra riunione, sempre sull’inquinamento, si dovrebbe tenere il prossimo 24 febbraio. Ma la conferma ufficiale non c’è ancora.

Insomma, il patto tra i sindaci per dare il via alla guerra contro gli inquinatori del fiume resta, al momento, sulla carta. Nella lettera d’invito alla riunione di ieri D’Alfonso aveva sollecitato gli amministratori locali a fare la loro parte. «Il Masterplan per l’Abruzzo», aveva scritto il presidente della Regione, «prevede importanti risorse finanziarie destinate all’ambiente e alla depurazione che di certo contribuiranno al risanamento dei fiumi abruzzesi e, quindi, del fiume Pescara». «Le misure da adottare con urgenza e tempestività, però», aveva aggiunto, «non possono limitarsi a quelle descritte, seppure di notevole rilevanza, giacché tutti i soggetti interessati sono chiamati a svolgere la propria parte, per quanto di competenza, mediante proposte, azioni, progettazioni e cantierizzazioni».

Polemico il Movimento 5 Stelle. «Sono passati due anni da quella promessa di fiumi belli e puliti che il presidente D’Alfonso fece a tutti gli abruzzesi», hanno fatto presente in una nota i consiglieri regionale Domenico Pettinari e Sara Marcozzi, «in due anni abbiamo visto i fiumi continuare il loro declino nel disinteresse totale della politica locale».

«A fine luglio 2015», hanno proseguito, «fu proprio il M5S a lanciare l’allarme sulla possibile non balneabilità delle acque nella costa nella stagione 2016 e, in particolare a Pescara. Proprio per questo, chiedemmo a D’Alfonso e al sindaco di Pescara Alessandrini quali fossero le eventuali azioni previste per impedire, ridurre o eliminare le fluttuazioni dei dati batteriologici delle acque esortandoli ad un impegno maggiore. Ma oggi, i dati sulla concentrazione di batteri sono in continuo peggioramento e restano un mistero le azioni previste».

Il Movimento 5 Stelle propone, al riguardo, di commissionare un monitoraggio all’Arta che offra il dettaglio di ogni scarico abusivo presente nel fiume Pescara che rechi anche l’indicazione di tutti i relativi valori; che siano resi noti nomi e cognomi di chi ha eluso i regolamenti e leggi in materia di sversamento nelle acque e che a questi soggetti siano irrogate sanzioni esemplari; che si intraprenda il risanamento di tutti i depuratori; che i cittadini siano avvisati tempestivamente sulle condizioni di balneabilità del mare. (cr.pe.)

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