l’abruzzo deve spendere ancora 30 milioni 

Fondi europei non impegnati l’allarme di Confartigianato

CHIETI . L’Abruzzo, entro la fine dell’anno, deve spendere ancora 30,02 milioni di euro dei programmi operativi regionali e nazionali - vale a dire, il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il...

CHIETI . L’Abruzzo, entro la fine dell’anno, deve spendere ancora 30,02 milioni di euro dei programmi operativi regionali e nazionali - vale a dire, il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse) - per non perdere la quota di risorse comunitarie.
In termini percentuali, dice la Confartigianato Chieti-L’Aquila che mette in guardia dai rischi derivanti da ulteriori ritardi, la spesa da certificare entro il 31 dicembre 2019 per evitare il disimpegno automatico delle risorse non spese entro tre anni dall’iscrizione sul bilancio comunitario è pari al 17,4% per il Fesr e al 12,7% per l’Fse. A illustrare i dati dell’Agenzia per la coesione territoriale, aggiornati al 30 giugno, è Confartigianato Chieti-L’Aquila, che lancia un appello alla Regione Abruzzo. Dei 414 milioni di euro complessivi messi a disposizione dal Fesr e dal Fse nella programmazione 2014-2020, al 30 giugno scorso in Abruzzo erano stati spesi poco più di 59 milioni di euro, cioè il 14,25 per cento.
«Il dato che preoccupa», afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti-L’Aquila, Daniele Giangiulli, «è il fatto che fino a ora si sia speso così poco. Nell’esprimere i migliori auguri a tutti i direttori nominati di recente, che completano la macchina amministrativa regionale, auspichiamo che si lavori sin da subito per recuperare il tempo perso. Siamo convinti che la Regione non abbia difficoltà a spendere 30 milioni con l’obiettivo di evitare il disimpegno».
Confartigianato chiede con forza «all’ente regionale di recuperare il tempo perduto, concentrandosi su alcune priorità, a partire da formazione, lavoro, occupazione e sostegno alla nascita di nuove imprese. Ricordo, solo a titolo di esempio, che per il bando sul credito ci sono voluti ben cinque anni. Gli artigiani, gli operatori e l’economia abruzzese», conclude il direttore di Confartigianato Chieti-L’Aquila, «non possono assolutamente permettersi tempi tanto lunghi».