Garage, cantine e sottotetti:  c’è l’ok, possono diventare alloggi 

Via libera del consiglio comunale, contrari i tre consiglieri dei Cinque stelle e Martelli (Sinistra italiana) Basta pagare un contributo al Comune. Ma l’altezza degli immobili dev’essere almeno di 2,40 metri

PESCARA. Cantine, sottotetti, garage e sottoscala da oggi possono diventare abitabili, o possono essere trasformati in locali a uso commerciale, direzionale o artigianale. Basterà pagare un contributo straordinario al Comune che, in caso di prima casa, si abbassa del 30 per cento.
Con i voti favorevoli del centrodestra e del centrosinistra (con l’esclusione di Ivano Martelli di Sinistra italiana che ha votato no assieme ai tre consiglieri del Movimento 5 stelle), il consiglio comunale ieri mattina ha recepito la legge regionale numero 40 del 2017, voluta dall’ex assessore Donato Di Matteo, che contiene «disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente, destinazioni d’uso e contenimento dell’uso del suolo».
Come ha già chiarito una recente sentenza della Corte costituzionale, non si tratta di una sanatoria in salsa abruzzese che va a stravolgere il piano urbanistico e le norme sull’ambiente, bensì di una legge che non comporta consumo di suolo, ma soltanto il recupero di vani e locali accessori già presenti nel tessuto edilizio. La delibera approvata in aula si applica a seminterrati e sottotetti di edifici esistenti o collegati direttamente ad essi, situati in determinati ambiti territoriali della città. L’unico vincolo è l’altezza interna degli immobili, che non può essere inferiore a 2,40 metri, anche se un passaggio della legge regionale consente alcuni interventi ai proprietari ai fini del raggiungimento dell’altezza minima, delle prescrizioni igienico-sanitarie e dei parametri di aerazione e di illuminazione.
Una volta raggiunti i requisiti, potranno essere inoltrate le domande per ottenere il cambio di destinazione d’uso. «Questa legge non fa sicuramente costruire nuovi edifici», sottolinea il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, favorevole al provvedimento, «ma consente e favorisce il recupero e l’utilizzo in modo corretto di spazi e locali che esistono già, facendo incassare al Comune risorse importanti per realizzare standard di urbanizzazione veri, quali strade, parchi, parcheggi, asili nido e scuole». Di diverso avviso i consiglieri del Movimento 5 stelle che considerano «completamente sbagliata» la delibera portata in consiglio e «un errore politico» la sua approvazione. «L’applicazione della legge regionale sul territorio comunale è errata perché ci riporta indietro di quarant’anni», ha rimarcato in aula più volte Erika Alessandrini, firmataria di 39 emendamenti correttivi che tuttavia non sono passati all’esame del voto. «Garage, cantine e sottoscala», aggiunge Erika Alessandrini, «considerati troppo bassi per il resto d’Italia e quindi non idonei, a Pescara possono essere trasformati in residenze e, perché no, asili nido o supermercati. È un errore che va a incidere anche sul rischio esondazioni, visto che si va a incrementare il carico antropico di locali non adeguati che oggi diventano abitabili pagando un obolo al Comune».
«Con uno studio fatto dagli uffici», risponde il capogruppo Pd Emilio Longhi, «abbiamo valutato tutti i vincoli presenti sul territorio e realizzato un elenco corposo delle aree escluse dall’applicazione della legge». Come risulta dagli emendamenti approvati, la norma sul recupero abitativo di garage e sottotetti non potrà essere applicata agli edifici che si trovano in zone della città sottoposte a tutela ambientale e paesaggistica, rientranti nel piano di rischio aeroportuale o nel piano stralcio per la difesa dagli alluvioni.