Giorgio Cirillo, un eroe di guerra

Francavilla, oggi il 71° anniversario di morte dell’aviere caduto in Sicilia

FRANCAVILLA. Giorgio Cirillo: un eroe francavillese della seconda guerra. Sono pochi a conoscere la storia dell’aviatore militare pluridecorato, tenente pilota della 144ª squadriglia della Regia Marina, scomparso in missione a 26 anni il 25 marzo 1943, e al quale la città di Francavilla ha dedicato la strada che dalla via Nazionale Adriatica sale fino al convento Michetti, passando davanti al liceo scientifico Volta.

A ricordarne la memoria nel 71° anniversario della morte, è il nipote Rocco Brunetti, ex dirigente di banca in pensione, figlio di una sorella dell’aviatore. «Mio zio Giorgio era nato a Francavilla il 27 dicembre del 1917, ultimo di 4 figli. Le sorelle si chiamavano Matile, Jolanda e Aurelia. Il padre Camillo, detto lu pescarese, era un calzolaio e la madre, Annina Petraccia, ottima ricamatrice, era conosciuta come la maestra perché insegnava alle ragazze l’arte del ricamo». Giorgio Cirillo gestiva anche un negozio di stoffe e filati all’ingresso di Francavilla alta, racconta Brunetti. Dopo le scuole dell’obbligo frequentate a Francavilla, Giorgio nel 1932 si iscrive al Regio Liceo Scientifico Filippo Masci di Chieti. Distinguendosi sempre con ottimi voti, consegue la maturità nell'anno scolastico 1936/37. In quegli anni matura il desiderio di diventare pilota.

«La sua smodata passione per l’allora nascente aviazione» riprende il nipote, «lo indusse a falsificare le firme dei genitori, che erano contrari alla sua ferma volontà di far parte della Regia Accademia aeronautica di Nisida. Diviene, così aviere allievo ammesso alla prima classe del corso Sparviero A per l’anno accademico 1937/38, con la ferma di sei anni. Il 1° luglio del 1939 viene nominato pilota di aeroplano su apparecchio da addestramento Breda BA-25. Aspirante ufficiale sottotenente in servizio permanente effettivo dal 1° ottobre 1939, diventa pilota militare su un Imam Ro – 41. Dal 23 giugno 1940 al 18 aprile 1941, viene abilitato al pilotaggio di altri aerei, per lo più bombardieri e, da ultimo, l’idrovolante con cui registrò 58 ore e 25 minuti di volo in periodo di pace, e 379 ore e 5 minuti in guerra.

Mobilitato l'11 giugno del 1940, dal 19 settembre, partecipa a operazioni in Africa settentrionale, nei Balcani e nel Mediterraneo. Per le azioni militari nel cielo della Marmarica, dicembre 1940, viene decorato della medaglia di bronzo al valore militare sul campo. Ma il 25 marzo del 1943, nel canale di Sicilia, l'idrovolante di Giorgio Cirillo, impegnato in una rischiosa operazione di recupero dispersi, viene colpito e precipita in mare. «Nel libretto in cui venivano riportati i voli effettuati da mio zio, compare la scritta: non rientrato alla base per cause imprecisate».

L’anno dopo, nello stesso giorno, la madre Annina viene colpita da infarto e muore dopo due giorni. Il 22 agosto del 1947, la famiglia riceve il verbale di scomparsa e dichiarazione di morte presunta per dispersione dell’aviatore, le cui spoglie non sono mai state ritrovate. Nel 1944, il pilota francavillese viene decorato con la Croce di guerra al valor militare e, con decreto del 26 ottobre 1948, gli viene conferita la medaglia d’argento alla memoria.

«Io, nato nel 1941, non ho avuto il piacere di conoscere mio zio, ma poiché mio nonno Camillo, dopo la morte di mia nonna, ha vissuto con me e i miei genitori, ho sempre respirato la sua presenza in casa» aggiunge il nipote. «Il ricordo più bello è l’immagine di mio nonno, che appena sentiva il rombo di un aereo, si precipitava fuori e con occhi umidi, rivolgeva lo sguardo verso il cielo. Anch’ io, tuttora faccio la stessa cosa e invio un saluto al mio amato, mai conosciuto, zio».

Giuseppina Gherardi

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