Hotel Rigopiano, sequestrati i cellulari delle vittime

Allarmi ignorati, gli investigatori controllano le chat di Whatsapp e i post su Facebook dei clienti e dei dipendenti. Ascoltato per tre ore il sindaco di Farindola

PESCARA. Sotto sequestro i telefonini delle vittime dell'Hotel Rigopiano. Nell'inchiesta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo entrano anche le chat di Whatsapp e i post su Facebook. Sono i mezzi che gli ospiti dell'Hotel Rigopiano e i dipendenti hanno usato fino a poco prima della valanga che, il 18 gennaio intorno alle 17, ha avuto l'effetto di una bomba. E' un passo importante per l'inchiesta, coordinata dal procuratore Cristina Tedeschini e dal pm Andrea Papalia, anche se la procura prende tempo per le prime iscrizioni sul registro degli indagati. L'inchiesta non seguirà l'onda delle emozioni, ha ripetuto più volte la Tedeschini. E da questa mattina l'area del disastro è sotto sequestro, mentre si intensificano gli interrogatori dei testimoni.

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In mattinata è stato ascoltato come persona informata dei fatti il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, al quale i carabinieri e i forestali hanno chiesto conto di tutto ciò che attiene le competenze e le responsabilità del primo cittadino. Lacchetta è stato ascoltato per tre ore alla presenza del tenente colonnello Annamaria Angelozzi, dei carabinieri forestali e del maggiore Massimiliano Di Pietro, del nucleo investigativo dei carabinieri. Lacchetta avrebbe confermato quanto già dichiarato nei giorni scorsi alla stampa: ha infatti ripetuto di non avere ricevuto il bollettino Meteomont che segnalava un rischio valanga 4 su un massimo di 5, e ha spiegato di avere fatto fronte all'emergenza con i mezzi che aveva a disposizione, attivando le forze di protezione civile nell'ambito del Piano neve comunale.

Nel frattempo sono già al lavoro tre consulenti della procura, due ingegneri del Politecnico di Torino e un geologo proveniente da Trento: i consulenti avranno il compito di ricostruire quello è successo a Rigopiano, fornendo risposte sulle cause, sulle ragioni e sulla dinamica della valanga, a partire dall'eventuale incidenza delle scosse di terremoto che si sono verificate nel corso del 18 gennaio. Inoltre, verrà ricostruita la dinamica del crollo dell'edificio, saranno compiute analisi sui materiali con i quali è stato realizzato il resort e sarà esaminata tutta la vicenda urbanistica, che comprende anche uno dei quesiti più scottanti: l'Hotel Rigopiano poteva essere costruito in quella porzione di territorio?

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Parallelamente gli inquirenti stanno lavorando anche sulla richiesta di intervento inviata dall'albergo, sia prima che dopo la valanga; sulle varie responsabilità della catena di comando in merito alla pulizia e percorribilità della strada provinciale che conduce all'albergo; sulla gestione del bollettino contenente l'allerta valanghe Meteomont, che il 18 gennaio indicava rischio 4 su un massimo di 5. Ulteriori elementi, soprattutto sugli eventuali ritardi nei soccorsi e sulla dinamica del disastro, saranno forniti dai risultati degli esami autoptici: i 29 corpi delle vittime sono stati tutti già sottoposti ad autopsia, ma Tedeschini e Papalia stanno aspettando di ricevere le ultime relazioni, per poi essere nelle condizioni di delineare un quadro più preciso su cause, tempi e circostanze dei decessi.