I disperati sono tornati nelle loro “case” 

I ruderi dell’ex Enaip fatti sgomberare dal Comune sono di nuovo occupati abusivamente. Altri bivacchi alla Madonnina

PESCARA. Sono tornati a dormire nei loro giacigli di fortuna. Il giorno dopo essere stati cacciati dai vigili urbani e dalla polizia, durante il blitz di due giorni fa ordinato dal sindaco Carlo Masci per stanare gli accattoni e bonificare i ruderi cittadini (nell’ex Fea, ex Enaip, ex draga ed ex mattatoio) per motivi di sicurezza e igiene, gli occupanti abusivi sono tornati in quelle che considerano le loro privatissime abitazioni fatiscenti. E alcuni hanno spostato le loro dimore sulla sabbia nell’area della Madonnina.
Sporche, invivibili, indecorose, circondate da quintali di immondizia ma considerate “case” dai disperati che vivono di espedienti e, talvolta, al limite della legalità.
Ieri mattina alle 12.26, all’ex Enaip, l’edificio in declino lungo la riviera nord che il Comune vuole abbattere a ottobre per trasformare l’area in parcheggio, un ospite dormiva pesantemente sdraiato su una branda schiacciata contro il muro di uno degli immobili diroccati. Un altro, accanto ad un letto rovesciato. Appena attraversate quelle pareti, nell’area esterna trasformata in una sorta di campeggio all’aperto, ben visibile una graticola per le grigliate su cui è poggiata una padella col cibo pressato da un coperchio. Accanto, un tavolino di fortuna ricavato da un mobiletto su cui sono adagiati pezzi di pane sbocconcellati, giornali e lattine di birra, è circondato da sedie sgangherate. A testimonianza di conviviali all’aperto interrotte dall’arrivo delle forze dell’ordine, due giorni fa, che hanno portato in questura e identificato il gruppo di marocchini e senegalesi, sei o sette persone, che occupavano il fabbricato abbandonato.
Una serie di edifici, stretti uno accanto all’altro e transennati per motivi di sicurezza, che ieri erano ancora circondati da enormi cumuli di immondizia talmente sedimentata nel tempo che si fa fatica a distinguere un tappeto da una coperta, tra cui due biciclette, una appoggiata al muro, l’altra a terra. In alcuni punti i rifiuti sono stratificati e ricoperti di foglie secche. Una situazione igienico sanitaria esplosiva peggiorata da condizioni meteo bollenti.
La bonifica dell’immondizia è stata, invece, già effettuata da Ambiente spa nell’area ex Fea, sul lungomare Matteotti, dove nel corso del blitz della polizia municipale e polizia di Stato è stato rimosso il bivacco di un teramano e un napoletano che da due anni avevano stabilito la loro dimora dentro una delle casupole fatiscenti dell’area stretta tra via Foscolo e via Manzoni, a pochi passi dal centro. I due amici ieri sono stati visti aggirarsi intorno alla loro “casa” che è stata murata. Testimoni hanno riferito di averli visti girovagare in bicicletta nel parcheggio dove operano abusivamente per raccattare qualche spicciolo. Accanto ad un pezzo di rete strappata, c’è una valigia verde acido che aspetta uno dei suoi proprietari. Intanto, qualche disperato si è trasferito nell’area della Madonnina. Questa volta la casa non è un rudere, ma una barca rovesciata che funge da armadio.