Francesca Caldarelli Liuzzi

PESCARA

I giudici riaprono Penelope a mare. La titolare: «Chiederò i danni»

Provvedimento del Tar sul locale chiuso martedì scorso per sovrannumero di presenze

PESCARA. Il Tar riapre Penelope a mare. Il locale, di proprietà di Francesca Caldarelli Liuzzi, chiuso martedì scorso per sovrannumero di presenze, è stato riaperto ieri mattina.

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«E adesso chiederò i danni al Comune», annuncia l’imprenditrice che nei giorni scorsi, attraverso i legali, si era rivolta ai giudici del Tribunale amministrativo per chiedere la sospensiva del procedimento del Comune che ha imposto per sette giorni la chiusura dello stabilimento dei vip, lungo la riviera nord.
La risposta del Tar è arrivata nel giorno di riapertura fisiologica del locale, ma secondo l’imprenditrice, il provvedimento porta «la data di sabato 25, se mi fosse stato recapitato prima, avrei potuto riaprire con due giorni di anticipo». Ma c’è stato il fine settimana di mezzo.
Caldarelli fa notare i ritardi di questa vicenda: «Ho subìto un controllo della questura ai primi di luglio» nel corso del quale sono state contate e filmate 800 presenze invece delle 200 da licenza, «ma l’ordine di chiusura di tutti i locali, compreso bar e ristorazione, è arrivato con oltre un mese di ritardo, il 21 agosto».
L’imprenditrice ritiene che si sia trattato di un «provvedimento punitivo» perché lo stop «poteva riguardare solo l’intrattenimento, la chiusura di bar e ristorante mi hanno creato notevoli danni, anche d’immagine». Durante la settimana nel lido erano previste cene, compleanni e un ricevimento di matrimonio.
Conclude Caldarelli: «Ringrazio il personale, abbiamo sofferto insieme. Giusto che ci siano le regole, ma vanno rivisti i numeri delle licenze, regolamentati gli intrattenimenti. Torno a chiedere un incontro con gli amministratori e con i colleghi balneatori».(c.co.)