Il Comune ottiene sei aree e tratta per il parco nord

Tra gli immobili da acquisire dal Demanio l’ex Enaip e la scuola media di via Saffi Si riapre il negoziato con gli imprenditori Sciarra, D’Andrea, Catani e Chiavaroli

PESCARA. Un articolo del decreto Milleproroghe del governo, diventato legge nel febbraio scorso, consente al Comune di accrescere il suo patrimonio immobiliare ottenendo sei aree strategiche dal Demanio. Un’operazione importante, già avviata, che dà anche la possibilità all’amministrazione di poter finalmente riaprire la trattativa con i privati per poter acquisire il terreno dove dovrebbe sorgere il parco nord.

Alcuni sono immobili di pregio. Tra questi, ci sono l’edificio e il terreno dell’ex Enaip, sulla riviera nord e l’ex scuola media di via Saffi, entrambi messi all’asta dal Demanio nel 2014, ma nessuno si è fatto avanti per comprarli.

Cosa dice la legge. Il decreto Milleproroghe ha riaperto i termini del bando che consente a Regioni ed enti locali di poter acquisire beni dismessi dello Stato. L’amministrazione comunale, già nel 2013, grazie ad una legge precedente, era riuscita ad ottenere alcuni immobili di poco conto. Ora, con la riapertura dei termini, il Comune punta in alto. Ma ecco cosa dice la legge. «I Comuni, le Province, le città metropolitane e le Regioni», si legge, «che intendono acquisire la proprietà dei beni, presentano all’Agenzia del demanio, una richiesta di attribuzione sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente, ne specifica le finalità e l’utilizzo e indica le eventuali risorse finanziarie preordinate a tale utilizzo».

Gli uffici del Comune hanno già presentato la domanda all’Agenzia del Demanio nell’aprile scorso e ora attendono il via libera, che dovrà arrivare entro e non oltre il mese di giugno.

Gli immobili richiesti. Sono in tutto sei le aree oggetto della richiesta al Demanio. L’ex Enaip, sulla riviera nord; l’ex scuola media, in via Saffi; l’ex poligono di tiro, in via della Torretta; l’area spartitraffico adibita a parcheggio in estate, di fronte al teatro D’Annunzio, sulla riviera di Porta Nuova; l’ex vivaio, a Fosso Grande; l’ex sede del Coni, in piazza Santa Caterina.

Gli immobili più importanti sono i primi due. L’ex Enaip, da anni in abbandono, viene utilizzato solitamente in estate come parcheggio a pagamento per bagnanti e turisti che vanno al mare. Nel dicembre del 2014, l’Agenzia del demanio aveva messo in vendita l’immobile al prezzo base di 6 milioni 800mila euro, ma l’asta è andata deserta.

Stesso discorso per l’ex scuola media in vendita, sempre nel 2014, per 4 milioni 160mila euro. Questo immobile, una volta sede del Conservatorio, tra l’altro, era stato oggetto di una trattativa diversi anni fa. Trattativa che doveva consentire alla guardia di finanza di realizzare una nuova caserma e al Comune di ottenere il parco dell’ex caserma Di Cocco. Poi, la protesta dei residenti di via Saffi aveva fatto cambiare l’oggetto del negoziato. Ora, l’idea è quella di riassegnare al Conservatorio l’immobile.

Trattativa per il parco nord. Ma l’operazione più grossa, al di là del valore dell’area, è quella sull’ex Enaip. L’idea dell’amministrazione è quella, una volta acquisito l’immobile, di riaprire una trattativa con gli imprenditori proprietari del terreno tra la sede della Forestale e le Naiadi, utilizzato alcuni anni fa come parcheggio estivo. Il Comune vorrebbe fare uno scambio, cioè ottenere quell’area per realizzare finalmente il parco nord e cedere agli imprenditori l’ex Enaip dove potrebbero trasferire la cubatura inizialmente destinata all’area di loro proprietà. I proprietari con cui trattare sono il gruppo Sciarra, la società D’Andrea, Domenico Catani della Sopeco ed Ennio Chiavaroli della Montedil.

La trattativa, avviata più volte in passato dalle precedenti amministrazioni comunali e i proprietari, è sempre fallita, in particolare per il valore del terreno che ha una dimensione di circa 5 ettari. Secondo il Comune doveva essere valutato in base alla vigente destinazione urbanistica e non come sostenevano i proprietari su quella previgente. Gli imprenditori volevano ottenere i permessi per costruire su una parte dell’area, cedendo in cambio il resto del terreno al Comune per il parco nord.

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