Il Comune risarcirà Caldora

L'Ente condannato a pagare un milione all'imprenditrice

PESCARA. Una nuova ondata di cemento si abbatterà sulle aree verdi di Pescara. Dodici sentenze del Tar, sfavorevoli al Comune, che annullano diversi punti del piano regolatore e della relativa variante, varata appena due anni fa, costringono l'ente a correggere il prg. Alcune zone vincolate a verde diventeranno edificabili.

I tecnici dell'assessorato all'urbanistica, guidato da Marcello Antonelli, hanno preparato una delibera, all'esame ieri della commissione urbanistica, presieduta da Giovanni Santilli, che prevede una variante parziale al prg per dare esecuzione alle sentenze del Tar. La Provincia ha persino nominato un commissario ad acta per verificare che siano adottate le procedure necessarie per ripianificare le aree oggetto delle sentenze.

Per il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio si tratta di un provvedimento necessario per sanare alcune situazioni pendenti da anni. I casi più eclatanti sono quelli degli imprenditori Deborah Caldora e Aldo Primavera.

VILLA BASILE. La vicenda dei terreni di via di Villa Basile, di proprietà di Caldora, si trascina da oltre un decennio. L'imprenditrice, con ben tre ricorsi, ha contestato dinanzi al Tar la legittimità degli strumenti urbanistici che hanno disciplinato l'edilizia della città, ma anche gli atti con cui sono state respinte dal Comune le relative richieste, presentate da lei, per ottenere la concessione edilizia per realizzare un centro residenziale su quelle aree.

Alla fine, il 12 gennaio dell'anno scorso, la Caldora si è vista riconoscere dal Tar, dopo tanto tempo, un diritto negato da un provvedimento comunale, del 23 marzo 1999, con cui il Comune aveva respinto la richiesta di approvazione di un Piano urbanistico esecutivo per edificare i terreni.

La sentenza, inoltre, ha condannato il Comune al risarcimento di oltre un milione di euro per i danni subiti dall'imprenditrice a causa del rifiuto dell'ente di autorizzare l'intervento. Gli uffici del Comune hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato e nel frattempo hanno proposto uno scambio tra la somma da pagare a titolo di risarcimento e un terreno di 2.375 metri quadri.

VIA TERRA VERGINE. Un'altra sentenza sfavorevole che grava sulla variante al prg è quella di Primavera, proprietario di un terreno di 1.770 metri quadrati in via Terra Vergine. Il Tar ha annullato la parte della variante in cui risulta inserita l'area in una zona verde filtro. L'amministrazione comunale e l'imprenditore si sarebbero accordati per assegnare al terreno una destinazione simile a quella di altre aree confinanti, a «completamento di tipo estensivo».

ALTRE SENTENZE. Le altre sentenze del Tar, sempre sfavorevoli al Comune, riguardano terreni o edifici minori vincolati dall'ente, di proprietà di alcuni cittadini. Nell'elenco figura Giorgio De Micheli, che era ricorso in tribunale perché si era visto negare l'autorizzazione per demolire e ricostruire un edificio; Gerges Negrel, che ha fatto causa per un fabbricato in via Solferino; la società immobiliare Michelangelo, per un immobile sulla riviera nord; l'imprenditore Achille Trave, per un fabbricato in viale della Riviera; i signori Chiaravallotti e Cecamore, per un terreno; la società Hotel Maya, per un immobile in viale della Riviera; la società D'Eramo, per un altro immobile; Angelo Henrici De Angelis, per un terreno tra via Tirino e via Fontanelle; la società Renes Adriatica, per un altro terreno in via Leopardi; la ditta Edilmare, per un'area di 870 metri quadrati a San Silvestro.

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