Il “gelatiere” biologico a Madrid

Rantucci al Salone del club dei gourmet. I gusti? Zafferano, olio d’oliva e genziana

PESCARA. «Gelatiere», please. Non gelataio. «Gelatiere è più elegante». Evidentemente il gelatiere Guido Rantucci preferisce questo termine, poiché fu il grande linguista, e suo conterraneo, Antonio De Nino, originario di Pratola Peligna (Randucci, invece, è di Ovindoli), nel 1901, a parlare per primo di «gelatiere», inteso come gelataio, nel suo «Vocaboli nuovi di uso parlato attinenti a mestieri, arti e scienze».

Ma ora Rantucci, 42 anni, da vent’anni alle prese con coni e coppette, non andrà in Spagna a esportare i neologismi del noto studioso, ma a presentare i suoi gelati biologici, gli unici in Abruzzo, come egli asserisce.

Il gelatiere, infatti, per conto della Scuola di gelato di Pordenone, dove tra l’altro insegna, dal 13 a al 16 aprile prossimi sarà a Madrid, nel Salone internazionale del club dei gourmet, a rappresentare l’Abruzzo con i suoi gelati naturali.

Rantucci, a un pubblico per lo più rappresentato da spagnoli, sudamericani e nordafricani, proporrà dei gelati al gusto di zafferano, provenienti da Navelli, di liquirizia, da Atri, di genziana, originaria da tutta la costa abruzzese e di olio d’oliva, di Loreto Aprutino e comunque della collina abruzzese.

Un’opportunità per tutta la regione, quella a cui prenderà parte Rantucci, il quale, da quattro anni ha aperto un locale in corso Umberto, al numero civico 117, denominato la Fonte di Vico, da un nome di una località del Parco nazionale d’Abruzzo.

Ma Rantucci, come racconta, prima di Pescara e di Ovindoli, paese dal quale è andato via con l’attività commerciale appena dopo il terremoto del 2009, ha lavorato prima nei magazzini Harrods, a Londra, come gelatiere, e poi in Spagna, sempre con la stessa professione.

«Se andrà bene, l’esperienza di Madrid», confida Rantucci, «si creeranno in Abruzzo i contatti a cui rivolgersi per far conoscere i prodotti locali».

Nel locale pescarese di Rantucci, dove sono in vendita anche altri dolci biologici, nei periodi di alta stagione il numero del personale arriva anche a quattro unità.

Inoltre, tiene a precisare Rantucci, «i nostri prodotti, al cento per cento biologici, sono certificati dall’Imc, l’Istituto mediterraneo di certificazione».

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