Il mare inquinato rovina la domenica in spiaggia

Bagni vietati dal porto fino al lido 4 Vele e nel tratto al confine con Francavilla Trasferiti i Giochi, l’Arta avvia nuove analisi all’altezza di via Balilla e via Mazzini

PESCARA. Le previsioni meteo indicano per oggi sole e caldo estivo. Una domenica ideale per il mare, se non fosse per il fatto che metà litorale a Pescara è inquinato. Venerdì scorso il sindaco, dopo aver visionato le ultime analisi effettuate dall’Arta lungo la costa, è stato costretto a firmare due ordinanze per vietare la balneazione dal porto fino allo stabilimento 4 Vele e nella zona intorno a Fosso Pretaro, al confine tra Pescara e Francavilla. I dati dei colibatteri in questi punti sono di nuovo fuori limite di legge.

Il ritorno improvviso dell’inquinamento ha creato anche grossi problemi ai Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia, le cui gare di aquathlon, in programma per oggi, giorno di chiusura dell’evento, sono state trasferite per questo motivo dallo Stadio del mare alla spiaggia libera tra le Naiadi e lo stabilimento Hawaii. «In pochissimo tempo», ha detto il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «è stato possibile spostare la sede e allestire un nuovo campo di gara per fare in modo che andassero avanti, grazie alla sinergia con lo staff nazionale e internazionale del comitato, agli operai del Comune, ai balneatori e ai tantissimi volontari che hanno lavorato perché l’emergenza venisse affrontata e risolta positivamente». «Un’emergenza», ha proseguito il vice sindaco, «che ci ha toccato tutti e che, come amministrazione, ci vede e ci vedrà ancora più impegnati per il futuro, affinché il fiume e il mare tornino a non essere un elemento di cui dover diffidare. Emergenza che non ha scalfito il successo dei Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia che, in questi giorni, hanno portato a Pescara gente, colori e movimento per la città».

Il danno d’immagine per Pescara, però, è stato notevole. Le gare vengono seguite, tramite le dirette di Rai sport, non solo in Italia, ma anche all’estero e la città non ha fatto certo una bella figura a causa del mare sporco. Intanto, l’amministrazione comunale ha richiesto all’Arta nuove analisi in quei punti trovati inquinati. I prelievi sono stati effettuati proprio venerdì scorso, quando la città è stata colpita da un forte temporale. E l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, solitamente, sconsiglia di effettuare i controlli subito dopo le piogge, perché i valori rischiano di essere falsati da eventuali sversamenti in mare dal depuratore, che non riesce a contenere l’afflusso di grosse quantità di acque reflue.

Ìn proposito, dall’Aca è arrivato ieri un chiarimento. «La gestione degli impianti di sollevamento della rete fognaria di Pescara», si legge in una nota della direzione, «non ha registrato alcuna anomalia e ha funzionato correttamente nel periodo di riferimento». «L’impianto di depurazione cittadino», ha proseguito la direzione, «non è gestito dall’Aca, ma da un operatore privato. Tale impianto ha registrato sempre e con costanza parametri allo scarico di gran lunga inferiori ai valori limite di legge e, quindi, conformi».

L’Aca, in compenso, ha in corso alcune opere utili a migliorare la qualità dell’acqua del mare. Più precisamente, il completamento del cosiddetto Dk15, cioè la realizzazione di condotte fognarie sul lungofiume per lo scarico delle acque meteoriche; la sostituzione della condotta di via Raiale, i cui lavori dovrebbero partire domani. Per il futuro si prevede anche il potenziamento del depuratore di Pescara.

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