Il miracolo di Rigopiano «Salvi in una bolla d’aria»

Il bambino di Loreto appena estratto: «Giocavo a biliardo aspettando i soccorsi». Ricongiunta la famiglia dello chef di Montesilvano. Vive anche due coppie di fidanzati

PESCARA. È una famiglia che si è ricomposta quella di Giampiero Parete, lo chef pescarese che per primo ha dato l’allarme della valanga e che per primo, essendo rimasto casualmente fuori da quel disastro, è stato soccorso. Ieri mattina nell’ospedale di Pescara dov’è ricoverato lo chef di Montesilvano, gli hanno portato prima la moglie Adriana Vranceanu e il figlio Gianfilippo di otto anni e poi, in serata, la piccola Ludovica, sei anni, che ai soccorritori ha chiesto subito i suoi biscotti. A Rigopiano dove si continua a scavare, i soccorritori li hanno trovati in una zona del sottotetto rimasta protetta da una sorta di bolla d’aria. È da quella stessa zona che viene individuato a metà mattinata Edoardo Di Carlo. «Stavo giocando a biliardo», racconterà al vigile del fuoco che l’ha preso in braccio il bambino di nove anni di Loreto in vacanza con i genitori Sebastiano e Nadia Acconciamessa. E poi, poco dopo, tocca a Samuel, 7 anni, figlio del poliziotto Domenico Di Michelangelo di Chieti e di Marina Serraiocco di Popoli.

Ma segni di vita ai soccorritori guidati anche dagli architetti che hanno progettato il resort e dalla moglie del gestore che conosce bene la struttura arrivano anche da un altro punto delle macerie, dietro al primo “buco” da dove hanno tirato fuori i primi sopravvissuti. Da lì si sentono delle voci che alla fine riescono ad entrare in contatto con chi, dall’altra parte del disastro sta cercando di raggiungerli.

Parlano, sono in buone condizioni anche la pescarese Francesca Bronzi e Stefano Feniello i fidanzati andati a festeggiare il compleanno di lui finito in quel modo. Francesca, 25 anni, figlia del direttore della Carichieti di Pescara, è salva insieme a Stefano, dipendente della Cordivari che abita a Città Sant’Angelo. Per loro a fine serata gioiscono i genitori e tutti i parenti. Ma da sotto quella montagna di neve si fanno sentire anche i fidanzati Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, studentessa di 22 anni e commerciante di 25 lui, entrambi di Giulianova che a Rigopiano erano andati a passare una settimana di relax. Poi tocca a Giampalo Matrone, 33 anni, di Monterotondo, arrivato al resort con la moglie Valentina Cicconi, infermiera al Gemelli di Roma .

Fino a qui i vivi, quelli per cui i parenti e gli amici in attesa di notizie in ospedale a fine serata, ieri, si abbracciavano ed esultavano. Ma è una felicità che stona, purtroppo, rispetto ai volti di chi non ha ancora una certezza e se ce l’ha è di quelle peggiori. Così i famigliari di Alessandro Giancaterino, capo cameriere al resort Gran sasso che invece è tra le prime vittime del disastro. A darne l’ufficialità è il riconoscimento che nel pomeriggio fanno i famigliari, con il fratello Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola che fino all’ultimo ha sperato di riabbracciare il fratello, giovane papà e gran lavoratore. Ma di vittime, purtroppo, ne risultano altre due ancora in attesa del riconoscimento ufficiale.

Dunque 12 sopravvissuti, tre vittime accertate e ancora 21 persone da cercare considerando che tra ospiti e dipendenti quando è arrivata la valanga, intorno alle 17,30 di mercoledì, nel resort erano in 36.

Da quello che racconterebbero i ritrovamenti dei primi sopravvissuti la salvezza sarebbe dovuta alla scelta di riunirsi tutti in un punto, dettata, quasi sicuramente, dal gestore dell’albergo Roberto Del Rosso che conosceva ogni angolo di quell’albergo. E infatti le voci di chi è stato contattato e ha risposto, sono arrivate tutte insieme e da due zone specifiche dell’albergo. Dove, se la fortuna continuerà ad assistere i soccorritori, potrebbero arrivare nuove e bellissime rinascite.

(s.d.l.)

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