Marco Alessandrini, sindaco di Pescara

PESCARA

Il sindaco Alessandrini rinuncia: non mi ricandido 

Il primo cittadino, deluso dalla decisione del Pd di metterlo da parte, ritira la sua disponibilità per un secondo mandato

PESCARA. Marco Alessandrini non è più disponibile a ricandidarsi alla carica di primo cittadino. Lo ha rivelato lui stesso venerdì pomeriggio al vertice della coalizione di centrosinistra, convocato per parlare delle scelte per le prossime elezioni comunali del 26 maggio e ieri al Centro ha spiegato il perché. «Non sono più disponibile a ricandidarmi», ha affermato, «mi sembra che non ci siano più le condizioni, visto che la coalizione ha deciso di fare una ricerca del candidato a campo largo. Auguri a tutti. Non mi presenterò nemmeno per fare il consigliere». Parole che fanno emergere la grossa delusione di Alessandrini per la scelta del suo partito, il Pd, di metterlo da parte, prima ipotizzando le primarie e poi ricercando altrove il candidato tramite un gruppo di lavoro, nonostante lui avesse espresso la disponibilità per un mandato bis. Del resto, un sindaco uscente solitamente viene ricandidato d’ufficio, salvo che il suo lavoro nei cinque anni di amministrazione non venga giudicato negativamente. «Sono pronto a fare un passo indietro», aveva detto anche di recente, «solo nel caso la coalizione trovi un candidato simile a Giovanni Legnini in grado di mettere insieme partiti e liste civiche per vincere».

Una riunione della coalizione di centrosinistra nella sede del Pd

«Obiettivamente», aveva poi aggiunto, «una persona del genere non riesco a vederla». Ma il Pd gli ha chiuso subito le porte. Tanto è vero che è stato nominato un gruppo di lavoro, di cui fanno parte i segretari provinciale e cittadino Enisio Tocco e Moreno Di Pietrantonio, il senatore Luciano D’Alfonso, il capogruppo Emilio Longhi e il consigliere regionale Antonio Blasioli, per la ricerca di nuovi possibili candidati. E due sarebbero stati già individuati. Stando alle indiscrezioni, sarebbero entrambi imprenditori, di cui uno si sarebbe già detto disponibile a correre per la carica di sindaco.
Inoltre, anche altre forze della maggioranza hanno espresso la volontà di un rinnovamento. La conferma è arrivata nella riunione di coalizione di venerdì sera, cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle liste civiche. Alcuni invitati che erano seduti al tavolo si sarebbero trovati d’accordo nel richiedere una scelta di discontinuità rispetto all’attuale amministrazione. La consigliera della Sinistra italiana Daniela Santroni, presente anche lei, ha dato tuttavia un’interpretazione diversa. «La parola discontinuità», ha osservato, «per noi è fare chiarezza sull’idea di città da portare avanti, visto che più di una volta questa amministrazione non ha avuto le idee chiare sui temi che ci stanno a cuore, come sostenibilità ambientale, mobilità sostenibile, accoglienza e inclusione». «Per questo mi preme sottolineare», ha avvertito, «che sia noi, che altri della coalizione abbiamo inteso la parola discontinuità nel merito di alcune questioni tematiche da chiarire e nella possibilità di individuare una candidata o un candidato sindaco che possa essere un valore aggiunto in grado di superare quel 32 per cento uscito fuori dalle regionali». «Inoltre», ha fatto presente, «preciso che ieri (venerdì, ndr) il Pd ci ha comunicato l’indisponibilità alla candidatura di Alessandrini e non è stata la coalizione che lo ha messo da parte».
Santroni ha concluso augurandosi che venga scelta «una persona fuori dalle già consolidate appartenenze politiche».
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