Il Traforo del Gran Sasso chiude a maggio 

La notizia è stata ufficializzata da Strada dei Parchi: «Non toccano a noi i lavori di messa in sicurezza dell’acquifero»

PESCARA . E alla fine neanche la lettera del Ministero delle infrastrutture è servita a evitare la chiusura delle gallerie del Gran Sasso, sulla A24, off limits dalla mezzanotte del 19 maggio. A tempo indeterminato. Nonostante il chiarimento del direttore generale del Mit, Felice Morisco, che in una nota ha messo nero su bianco che non è compito del concessionario mettere in sicurezza il sistema idrico delle gallerie, Strada dei Parchi ha deciso, e a partire dal 19 il traforo chiude. In entrambi i sensi di marcia. Il concessionario ha deciso di posticipare la chiusura dei due tunnel (L’Aquila-Teramo e Teramo-L’Aquila), solo per evitare disagi agli utenti in un periodo che ricade a ridosso delle festività pasquali, del 25 aprile e del 1° maggio.
LA NOTA. «Strada dei Parchi, nei giorni scorsi», si legge nella nota della società, «aveva annunciato che per evitare di incorrere in ulteriori contestazioni correlate a presunti pericoli di inquinamento delle acque di superficie, sarebbe stata costretta, suo malgrado, ad interdire traffico nelle gallerie del Gran Sasso di A24, in entrambe le direzioni di marcia». La lettera è stata indirizzata alla presidenza del consiglio dei ministri, al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, al ministro dell’ambiente Sergio Costa, ai Prefetti dell’Aquila e Teramo, alla Regione Abruzzo, all’Ispra, all’Anas e all’Istituto nazionale di fisica nucleare e a tutti i soggetti interessati.
«Strada dei Parchi ha ribadito, inoltre, che gli interventi di messa in sicurezza individuati dalla Regione Abruzzo sono estranei al rapporto concessorio relativo alla gestione delle autostrade A24, come riconosciuto dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti - Direzione Generale sulla Vigilanza delle Concessioni Autostradali», prosegue la nota, e ha ribadito «la propria totale estraneità rispetto alle ipotesi di reato contestate».
Il riferimento è all’inchiesta della Procura di Teramo che vede 10 indagati, tra rappresentanti di Strada dei Parchi, Infn, e la Ruzzo reti, sulla vicenda della presunta contaminazione delle falde acquifere. La Regione, pochi giorni fa, si è costituita parte civile nel procedimento.
Cosa succederà? Difficile dire quanto potrebbe durare la chiusura delle gallerie, che di fatto riporta Teramo e L’Aquila nella situazione di isolamento che i due versanti del Gran Sasso hanno vissuto per secoli, prima della realizzazione dei tunnel. Per i teramani, poi, sarà ancora più difficile raggiungere Roma. Una situazione che creerà tantissimi danni all’economia dei due versanti della montagna, anche perché la vecchia strada del Valico delle Capannelle non rappresenta certo un’alternativa praticabile, soprattutto per chi si sposta per quotidianamente per lavoro tra L’Aquila e Teramo.