ENOGASTRONOMIA

Il vino d'Abruzzo alla conquista del Regno Unito

Patto tra Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, Centro Estero Abruzzo e Regione per promuovere il vino all'estero: il piano costerà 370 mila euro

PESCARA. «Con il nostro vino abruzzese andremo a sfidare la birra nel Regno Unito. Gli inglesi ci hanno insegnato a bere la birra e noi proveremo a fare lo stesso con loro proponendo il nostro vino». Così Daniele Becci, presidente della Camera di Commercio di Pescara, questa mattina in conferenza stampa nel capoluogo adriatico, ha presentato la triplice iniziativa frutto della collaborazione tra Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, Centro Estero Abruzzo, Regione Abruzzo e Assessorato all'Agricoltura. Il programma di eventi, che avrà un costo di 370mila euro e che godrà dei finanziamenti europei erogati dalla Regione, prevede innanzitutto una promozione del vino abruzzese focalizzata sul mercato inglese, poi il premio giornalistico «Words of Wine», con la contestuale visita delle aziende enologiche da parte di 45 operatori internazionali del settore e infine una serie di incontri nelle scuole superiori della regione, finalizzati a diffondere la cultura del vino e del bere in modo responsabile.

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«Abbiamo voluto realizzare un'iniziativa mirata nel Regno Unito - spiega Valentino Di Campli, presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo - sia in vista della Brexit e sia perchè il mercato britannico, insieme a quelli della Germania e degli Stati Uniti, è uno dei più importanti al mondo. L'idea è quella di comunicare, insieme al vino abruzzese - aggiunge Di Campli - il prodotto Abruzzo a 360 gradi, a partire da cultura, ambiente e turismo». Per rendere efficace l'attività di promozione del vino abruzzese, si ricorrerà alla collaborazione con l'agenzia Cube di Londra. «Il mercato britannico è molto complesso, ma il vino abruzzese ha tutte le carte in regola per giocarsi le sue carte - osserva Chris Mitchell, dell'agenzia inglese -. I consumatori, nel Regno Unito, non sono più molto interessati ai vini delle grandi catene di distribuzione, mentre sono alla ricerca di vini autentici, che hanno alle spalle una tradizione e che hanno una qualità elevata a dei prezzi accessibili. I vini abruzzesi - afferma Mitchell - sono dunque perfettamente adatti al mercato britannico». Becci infine rimarca «l'importanza del vino per l'economia abruzzese, tanto che questo prodotto, a partire dal 2014, ha superato la pasta in termini di export» e mette in luce come «ci siano ancora grandi margini di crescita per il vino abruzzese, con mercati sterminati e ancora tutti da conquistare, a partire da quello il cinese».