Imposta sui rifiuti più cara Tariffe aumentate del 4%

In Consiglio la delibera sulla Tari, i partiti chiedono di rivedere gli importi

PESCARA. Quest’anno la Tari, cioè la tassa sui rifiuti solidi urbani, costerà un po’ di più alla gran parte dei contribuenti pescaresi. Le tariffe, già approvate dalla giunta, prevedono lievi aumenti per la maggior parte delle categorie, in media tra il 4 e il 5 per cento. È già cominciato l’esame dell’apposita delibera in consiglio comunale ma, sia i partiti di maggioranza, che quelli di opposizione, hanno richiesto agli uffici tecnici dell’ente di rivedere le tariffe con una spalmatura degli aumenti in maniera più equilibrata sulle varie categorie. La risposta arriverà domani.

RIFIUTI PIU’ CARI. È aumentata la spesa a carico del Comune per la raccolta e lo smaltimento dell’immondizia. È questo il motivo delle tariffe più care. A pesare di più sui costi è la raccolta differenziata che verrà estesa ad altre zone della città finora escluse da questo servizio.

«Il maggior costo rinvenibile nel Piano finanziario dell’esercizio 2017, rispetto al precedente 2016», spiega il Comune nel provvedimento, «è determinato dai maggiori costi preventivati dalla società Attiva spa, gestore del servizio di igiene urbana, dovuti essenzialmente all’esigenza di aumentare la percentuale di raccolta differenziata. Ma questa permetterà nei prossimi anni una riduzione del costo complessivo della gestione integrata dei rifiuti».

LA SPESA PER LE FAMIGLIE. Per questo motivo, gli uffici comunali sono stati costretti a rivedere le tariffe dell’anno scorso. Tariffe peraltro ridotte nel 2016 in media del 10 per cento rispetto all’anno prima. Per quanto riguarda le cosiddette utenze domestiche, cioè le famiglie, gli aumenti previsti sono molto contenuti e interessano i nuclei meno numerosi. In pratica, più aumentano i componenti e più si riduce l’incremento della tariffa. Da cinque componenti familiari in su, le tariffe addirittura diminuiscono. Ad esempio la spesa per un single, che vive in un appartamento di 100 metri quadrati, dovrebbe crescere di 3,38 euro, passando da 141,59 euro dell’anno scorso a 144,97 euro di quest’anno. Tuttavia, il condizionale è d’obbligo perché le tariffe potrebbero cambiare prima dell’approvazione in consiglio comunale. Stesso discorso per una famiglia di due persone, con una casa delle stesse dimensioni, che potrebbe vedere crescere la spesa di 3,12 euro, cioè da 213,08 a 216,21. Situazione opposta per i nuclei familiari più grandi. A partire da cinque persone la spesa dovrebbe scendere. Per sei o più componenti, gli importi della tassa si dovrebbero ridurre di qualche euro.

I COSTI PER LE IMPRESE. La rimodulazione delle tariffe ad opera degli uffici tecnici ha comportato differenze sostanziali tra i vari contribuenti. Stando alla delibera approvata dalla giunta, la Tari cresce per la maggior parte delle categorie e solo per qualcuno diminuisce. Dovrebbero pagare lievemente di più, tra gli altri, autorimesse, stabilimenti balneari, autosaloni, alberghi senza ristorante, case di cura, banche, falegnami, idraulici, carrozzerie, officine, ristoranti, pizzerie, pub, bar, caffè, pasticcerie, fruttivendoli, pescherie, negozi di pizza al taglio, studi professionali, uffici e agenzie. Tariffe più basse, invece, sono state previste per i negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie e ipermercati.

«TARIFFE DA CORREGGERE». Ma i consiglieri di maggioranza e opposizione chiedono una modifica alle tariffe della Tari predisposte dai tecnici. Per questo motivo, ieri mattina in Comune si è svolto un incontro cui hanno preso parte anche i rappresentanti di Attiva, la società municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti. Centrosinistra e centrodestra sono una volta tanto d’accordo su una rimodulazione delle tariffe. «In base a quanto previsto nella delibera», spiega il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «ci sono aumenti più consistenti per alcune categorie e per altre meno. Per questo, abbiamo richiesto di spalmare gli aumenti in modo omogeneo su tutti gli utenti». I tecnici del Comune, quindi, sono già al lavoro per verificare in che modo intervenire, considerando l’obbligo di compensare l’aumento della spesa per la raccolta differenziata a carico del Comune con il ricorso a piccoli aumenti dell’imposta sui rifiuti. I tecnici dovrebbero presentare una nuova proposta già domani mattina.

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