In mezzo milione nei Pronto soccorso 

Gli accessi negli ospedali abruzzesi: tutti i dati aggiornati e da record. Pescara in cima alla lista ma nessuno è da chiudere

PESCARA. Oltre mezzo milione di accessi in un anno è un numero record: praticamente un abruzzese su due ha avuto a che fare, nel 2018, con i medici del pronto soccorso. Il che significa che nessuna di queste strutture dovrebbe essere chiusa solo per rispettare le regole ferree della legge Lorezin. Ciascuna di esse è indispensabile. Sono stati infatti 524.975, lo scorso anno, gli accessi ai sedici pronto soccorso della regione. Il dato, aggiornato e in crescita, rispetto ai 520.929 dell’anno precedente, è contenuto nel report dell’Agenzia sanitaria regionale abruzzese diretta da Alfonso Mascitelli. E rappresenta un documento chiave che la Regione porterà a Roma il 28 marzo, giorno in cui si terrà il Tavolo di monitoraggio, composta da Mef e ministero della Salute. «Nel corso degli anni», si legge nella premessa, «si è assistito a un costante aumento degli accessi nei pronto soccorso italiani, che non erano preparati ad affrontare questa crescente ondata di pazienti».
DATI FRESCHI. L’Abruzzo, naturalmente, non è in controtendenza. Entrando nel dettaglio, questi sono dati destinati al Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza relativi alla rete dell’emergenza urgenza. È di qualche giorno fa la notizia della risposta, da parte del nuovo governo regionale, ai temi sollevati dal tavolo di monitoraggio dello scorso novembre, che chiedeva di predisporre un nuovo documento di programmazione sulla rete ospedaliera, quella dell’emergenza -urgenza, e le reti tempo dipendenti. La Regione ha chiesto 90 giorni «salvo diverso parere, al fine di permettere al nuovo presidente della giunta di acquisire la necessaria conoscenza per assumere decisioni in materia». E si accinge a formalizzare la richiesta.
Ma nel frattempo il neo assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha già incontrato il personale dell’Agenzia sanitaria per discutere dei dati e valutarne l’utilizzo ai fini della programmazione delle azioni di riordino della rete.
I PIÙ AFFOLLATI. È stato l’ospedale Spirito Santo di Pescara, con 94.529 accessi (18,01%), quello più “trafficato” d’Abruzzo regione. Seguono il Santissima Annunziata di Chieti (61.831), il Renzetti di Lanciano (45.423), il San Salvatore dell’Aquila (43.843), il Mazzini di Teramo (43.178), l’ospedale di Avezzano (35.505). I numeri di tutti gli ospedali sono nella tabella a fianco. Scorrendo la classifica però si nota che anche quegli ospedali abruzzesi destinati a perdere il pronto soccorso hanno in realtà migliaia di accessi l’anno.
QUANTO ERANO GRAVI. Esaminando i colori attribuiti al triage, si scopre che la maggior parte degli accessi, vale a dire il 55 per cento sono stati quelli in codice verde (bassa priorità, prestazione differibile), con una variabilità tra i vari presidi che va dal 33,3% di Chieti al 78,1 % di Castel di Sangro.
Gli accessi in codice giallo (media priorità), sono stati il 37,8%. I pazienti gravissimi codice rosso) sono stati il 2,1%, con valori che vanno dallo 0,1% per Atessa, al 4,0% per l’ospedale Ss Annunziata di Chieti. Quelli in codice nero (deceduti), sono stati lo 0,1%. Gli accessi in codice bianco (nessuna urgenza), sono stati il 5%.
«Si precisa che in questo codice confluiscono i pazienti non critici e non urgenti», si legge nello studio, «e che come tali possono essere trattati dalla medicina territoriale. Pertanto il loro trattamento in pronto soccorso risulta essere presumibilmente inappropriato».
LE FERIE E l’ETÀ. Il mese nel quale in quasi tutti gli ospedali si è verificato il maggior numero di accessi è quello di agosto (con una media regionale del 10,2%.
A rivolgersi di più al pronto soccorso è la fascia di popolazione compresa tra zero e 44 anni (il 45,17%). Gli over 85 sono stati solo il 7,14%. Dall’analisi dei dati si evince anche che il 79,1% dei pazienti si è rivolto in ospedale per propria decisione. Gli accessi per intervento del 118 sono stati il 12%.
A VOLTE RITORNANO. La media regionale di accessi ripetuti nell’arco delle 24 ore, da parte dello stesso paziente, è dell’8,5%. Sopra la media l’ospedale di Penne (13,9), quello di Atri (12,6%), quello di Pescara (10%). Sotto la media degli accessi ripetuti soni invece gli ospedali di Sulmona (3,6%), il San Salvatore dell’Aquila (4,8%), quello di Vasto (5,5%) e di Popoli (6,8%).
INFINE LO STUDIO. A curare il report sono stati il data manager dell’Agenzia sanitaria, Vito Di Candia, assieme a Tiziana Di Corcia e Sara Fimiani, e al direttore Mascitelli.