In Parlamento l’acqua nei tunnel di Pescara

Interrogazione di tre deputati grillini sui nuovi lavori nelle gallerie della variante. Esposto di Codici

PESCARA. Ha suscitato dubbi e reazioni polemiche l’annuncio dell’Anas di promuovere nuovi lavori nelle gallerie Le Piane e San Silvestro, lungo la strada che collega Francavilla e Pescara, alle prese con le infiltrazioni d’acqua. L’intervento, stavolta, è di risanamento strutturale per un importo di circa un milione e 700 mila euro, e il bando non è ancora scaduto – il termine ultimo per presentare le offerte è il 24 settembre –, ma, nel momento stesso in cui la notizia si è diffusa, il Movimento 5 stelle ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, a firma degli abruzzesi Gianluca Vacca, Andrea Colletti e Daniele Grosso, mentre l’associazione Codici ha inoltrato un esposto alla procura di Chieti e al procuratore regionale della Corte dei Conti.

I dubbi dei parlamentari nascono dalle condizioni in cui versano le due gallerie sin dalla realizzazione. I tunnel, inaugurati nel 2007 e costati 180 milioni di euro, hanno avuto dall’inizio problemi di infiltrazione d’acqua. Sotto queste gallerie, così recita l’interrogazione, «sono presenti acqua, detriti e pozzanghere stagnanti e il fondo è sdrucciolevole e liscio, mettendo in pericolo i mezzi in circolazione. Sono anni», scrivono ancora i tre del M5S, «che gli allarmi lanciati vengono minimizzati, si susseguono le rassicurazioni, e i lavori di manutenzione durano qualche giorno, ma le infiltrazioni sono costanti e aumentano i rischi per la viabilità». Probabilmente, sospettano, non siamo di fronte a criticità legate alla manutenzione ordinaria ma a «criticità strutturali», considerato che le infiltrazioni sono di «una certa entità». Per il Movimento di Grillo il problema ruota tutto attorno a questo punto, risale cioè all’origine, e nella interrogazione si chiede di sapere «quali sono i reali problemi strutturali dell’opera pubblica» che è stata realizzata da Toto; «se ci sono delle responsabilità in merito ai problemi che si sono immediatamente manifestati; a quanto ammonta il costo che lo Stato dovrebbe affrontare per sanarli; a chi devono essere imputate le spese di eventuali interventi».

Anche Codici, rappresentata da Giovanni D’Andrea, fa riferimento nel suo esposto ai «problemi e agli inconvenienti», causati dalle infiltrazioni d’acqua, che si sono verificati subito dopo l’apertura al traffico di questi tratti stradali, avvenuta sei anni fa «in pompa magna». Dopo aver saputo delle nuove opere Codici sostiene nell'esposto che «in un periodo di grave crisi economica, sarebbe grave e lesivo continuare a spendere denaro pubblico senza avere prima acclarato se vi siano o meno responsabilità in capo ai funzionari pubblici e alle ditte che hanno progettato ed eseguito i lavori». «Chiediamo», spiega D’Andrea, «di verificare se ci sono state delle responsabilità» con l’obiettivo di «evitare sperperi a danno della collettività». Vacca, invece, ritiene che «ci sia qualcosa che non va nei rapporti tra pubblico e privato in Italia» e annuncia altre iniziative con Codici.

Flavia Buccilli

©RIPRODUZIONE RISERVATA