Infanticidio di Pescara, quella malattia nascosta senza lasciare traccia

Né il Tribunale dei Minori dell' Aquila né i Servizi Sociali di Pescara hanno mai saputo che Massimo Maravalle, 47 anni, fosse in cura per problemi psichiatrici

PESCARA. Né il Tribunale dei Minori dell' Aquila né i Servizi Sociali di Pescara hanno mai saputo che Massimo Maravalle, 47 anni, fosse in cura per problemi psichiatrici. Scoprire chi e come ha omesso di comunicare prima ai magistrati aquilani che hanno istruito la pratica di adozione di Maxim, e dopo agli assistenti che seguivano la famiglia, spetterà al magistrato della procura di Pescara Luca Papalia. Il pm per ora ha aperto un fascicolo contro il padre adottivo del bimbo soffocato nel sonno, per omicidio aggravato, ma ha già fatto sapere che tiene aperte tutte le strade. Cioè aspetta le carte che il Tribunale aquilano ha già detto di volergli inviare e che il Comune di Pescara è pronto a consegnare perché se è vero che Massimo Maravalle è reo confesso, bisogna vedere chi non ha fatto il proprio dovere.

La Procura di Pescara valuterà tutte le procedure di adozione del bimbo, ma a palazzo di Giustizia assicurano che qualora dovessero emergere eventuali altri reati o anomalie nella pratica, tutto verrà valutato ai fini dell'accertamento della verità. All'Aquila i giudici dei Minori sono sotto choc: «Siamo sgomenti e sbalorditi», ha spiegato Silvia Reitano, ossia il giudice che ha materialmente istituito la pratica dell'adozione di Maxim. «Le nostre indagini sono rigorosissime - ha tenuto a ripetere - e lo sgomento è di tutto l'ufficio. Davvero non sappiamo che dire». Se non che quando hanno ritirato fuori il fascicolo non hanno trovato traccia della malattia mentale di Maravalle. «Non sussistevano elementi da cui desumere o ipotizzare presunte patologie psichiatriche degli istanti, dei quali era invece attestato il pieno equilibrio psico-fisico», che significa che Maravalle sta bene, ma così non era. Era infatti seguito a uno psichiatra aquilano, Alessandro Rossi, che gli aveva prescritto medicine per la sua patologia. Medico che si è chiuso in un riserbo assoluto.

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