l’istituto di penne 

Infiltrazioni ed erbacce: il Marconi è nel degrado 

PENNE. Servirà ancora un mese prima che il progetto per la messa in sicurezza e il miglioramento sismico della sede centrale del Marconi possa essere messo nero su bianco. La storica sede scolastica...

PENNE. Servirà ancora un mese prima che il progetto per la messa in sicurezza e il miglioramento sismico della sede centrale del Marconi possa essere messo nero su bianco. La storica sede scolastica di palazzo De Sterlich è chiusa dal 18 gennaio 2017, quando la combinazione di terremoto e neve provocò il crollo parziale del tetto.
Da allora, l’edificio è inaccessibile. Gli studenti, dopo un anno e mezzo passato sui banchi di alcune stanze messe a disposizione dal Comune, dall’aprile scorso sono tornati tutti sotto lo stesso tetto grazie alla realizzazione del Must (modulo ad uso scolastico temporaneo) sottostante il terminal bus Ambrosini. Ma adesso, a preoccupare, è la situazione della storica sede del Marconi che, con il passare del tempo, vede la sua tenuta sempre più compromessa. La grata che protegge il bellissimo cortile, ad esempio, è caduta sotto il peso della neve e del maltempo degli inverni passati. L’interno del cortile, inoltre, causa inutilizzo della struttura scolastica, è stato insudiciato da erbacce ed escrementi di piccioni. «Anche la palestra adiacente all’istituto non può essere utilizzata», sottolinea la preside Angela Pizzi, «sia perché annessa all’edificio dichiarato inagibile, sia per via delle infiltrazioni d’acqua mai sistemate che nel tempo hanno reso fragile la tenuta di un’intera parete. Anche gli impianti sono stati compromessi», conclude la dirigente. Per la messa in sicurezza dello storico edificio scolastico del Marconi è stato previsto dall’Usrc, l’Ufficio speciale per la ricostruzione, della Regione Abruzzo uno stanziamento di 2 milioni e 100mila euro. La Provincia di Pescara, proprietaria della scuola e che dunque ha il compito di gestire il progetto, ha però chiesto un surplus di finanziamento. «Abbiamo chiesto un incremento di finanziamento di 800 mila euro. Non ci siamo assolutamente fermati in questi mesi», ribadisce l’ingegnere della Provincia, Luigi Urbani, «ma per poter progettare l’intervento è necessario conoscere in modo dettagliato la situazione strutturale degli edifici privati che insistono a ridosso dell’edificio scolastico: due attività commerciali e un’unità abitativa. Le tre unità private sono condizionanti nella valutazione generale dell’intervento e non possono essere escluse. Credo, però, ci siano tutti i presupposti affinché l’intervento previsto possa portare anche ad adeguamento sismico, e non solo a un miglioramento del Marconi».
La speranza è che possa trovarsi al più presto la quadra per ridare agli studenti del Marconi, alla città di Penne e a tutta la comunità studentesca pescarese, uno degli edifici scolastici più belli dell’intero comprensorio provinciale.
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