Insulti in campo a un giocatore di colore

Epiteti di un avversario contro un calciatore del Caramanico, inviato un rapporto agli organi federali

CARAMANICO TERME. Nella partita di calcio di seconda categoria del girone B giocata tre giorni fa a Celano (L’Aquila) con in campo la squadra locale del Pro Celano e quella ospite di L'Ac Caramanico 1989, è stato insultato un giocatore di colore.

Nelle file caramanichesi era entrato in sostituzione un ragazzo di colore Cheikh Gueye, classe 1995, residente a Scafa con la famiglia in Italia da moltissimi anni. La sua presenza non è piaciuta in particolare ad un avversario che ha iniziato ad insultarlo con epiteti pesanti riferiti anche al colore della sua pelle. Lui ha sopportato, ma alla fine non ce l’ha fatta più e ha reagito colpendolo con uno schiaffo. L'arbitro lo ha espulso. Solo lui però, l'altro no, come se le offese razziste fossero tollerabili. Gli insulti però hanno continuato. «Anzi il nostro giocatore», racconta il presidente Antonio Bucciferro, «si era ritirato dentro il pullman parcheggiato al di là della recinzione del campo. Il suo avversario era uscito dal campo, ha scavalcato la rete continuando ad inveire dimenandosi vicino all'autobus, poi ha riscavalcato la rete, è rientrato in campo ed ha ripreso a giocare. La scena si è ripetuta a fine partita con l'aggiunta di calci e pugni verso l'autobus. Personalmente, non ho parole per commentare questo episodio che lascia esterrefatti. Per fortuna che era presente un commissario di campo che ha potuto ben osservare. Vedremo come si comporterà la Federazione. Il tutto è accaduto nell'assoluto ed assordante silenzio della dirigenza locale». Intanto la società caramanichese, in un comunicato, esprime piena e incondizionata solidarietà al proprio giocatore Cheikh Gueye, confermando un dettagliato rapporto agli organi federali. In paese è stato preparato un grosso cartello che sarà portato in campo alle prossime partite con la scritta «#Nous sommes tous Cheikh».

Walter Teti

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