L’Abruzzo ritenta la carta dei corridoi Ue 

L’esecutivo approva la proposta di inserimento nella rete Baltico-Adriatica e in quella Mediterranea

PESCARA. Tra i provvedimenti approvati dalla giunta regionale c’è la proposta di revisione dei due regolamenti Ue sulle reti transeuropee dei trasporti. L’Abruzzo chiede l’inclusione nel corridoio Baltico-Adriatico lungo l’asse Ancona Bari (oggi il corridoio si ferma ad Ancona), e in una variante del corridoio V, Mediterraneo (che oggi interessa solo il Tirreno), lungo la sezione trasversale Civitavecchia-Roma-Pescara-Ortona. Assieme alla proposta, la giunta regionale ha approvato una corposa relazione tecnica dal titolo “Infrastrutture della regione Abruzzo nella rete transeuropea dei trasporti (Ten-T)”, che sarà trasmessa, assieme alla proposta, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che ha da pochi giorni cambiato inquilino (c’è la Pd Paola De Micheli al posto del M5S Daniele Toninelli). La proposta è stata preparata nei mesi scorsi da un carteggio tra il presidente Marsilio e i colleghi delle Regioni interessate, Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Donato Toma (Molise) e Michele Emiliano (Puglia), preceduto da un colloquio a Bruxelles con la struttura del Commissario ai Trasporti. Marsilio preme soprattutto per il riconoscimento della diramazione trasversale intermodale all'interno del “Corridoio V”, che colleghi la penisola iberica e l'area balcanica passando attraverso l'Abruzzo. Una questione, sostiene il governatore «di grande attualità e di cruciale importanza per lo sviluppo della portualità e delle aree interne». In questa prospettiva l’Abruzzo ha anche partecipato alla consultazione pubblica promossa on-line dalla commissione Europea sulle linee guida TEN-T, in vista di una revisione globale delle reti di trasporto transeuropee.
L’importanza di questi corridoi sta innanzitutto nel fatto su di essi si concentreranno gli investimenti europei e nazionali. Quattro di questi corridoi già interessano l’Italia, ma tre su quattro si concentrano nel nord della penisola e solamente quello scandinavo-mediterraneo, che corre lungo il versante tirrenico, raggiunge il Sud Italia. Una situazione non soddisfacente per l’Abruzzo e per gli altri territori esclusi.
Per questo la Regione ha colto l’occasione del processo di revisione in corso a Bruxelles, per proporsi all’interno del Core Network della sezione “Ancona-Bari” lungo l’asse adriatico e della sezione trasversale “Civitavecchia-Roma-Pescara-Ortona”. «In questo modo», si legge nella relazione, «i corridoi passanti in Italia coprirebbero in maniera equa l’intero spazio nazionale e consentirebbero l’affermazione dell’itinerario marittimo-ferroviario lungo il versante adriatico-ionico». C’è da dire che l’Abruzzo aveva già ottenuto un primo riconoscimento dal Parlamento europeo, che il 28 ottobre 2015 aveva approvato in seduta plenaria a Strasburgo un emendamento sulla “Relazione su una strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica”, che al paragrafo n. 56 recava l’estensione dei corridoi all’intera dorsale adriatico-ionica. Oggi si tratta di raccogliere il frutto di quel primo riconoscimento e di allargare la proposta all’asse trasversale Tirreno-Adriatico. Su quest’ultimo punto da tempo è in corso in regione un dibattito sul passaggio di Autorità di sistema dei porti abruzzesi da Ancona a Civitavecchia. Oggi quella possibilità è in stallo per le incertezze dovute alla partenza contemporanea delle Zes, le Zone ad economia speciale.
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