L'ultimo saluto a Marina e Ludovica: le bare entrano insieme nella chiesa del Cristo Re (foto di Giampiero Lattanzio)

LA TRAGEDIA DELL'AUTOSTRADA

L'addio a Ludovica e Marina: "Le ha rapite il male" / FOTOGALLERY E VIDEO

Le parole del vescovo durante l'omelia e l'abbraccio con la famiglia di Filippone. Le due bare insieme circondate dalla folla e dal dolore. Gli studenti della professoressa pregano: "Signore fa in modo che che i suoi insegnamenti possano continuare a caratterizzare il nostro percorso di crescita". Lacrime alla canzone di Arisa

PESCARA. La bara bianca di Ludovica, più piccola, accanto a qualle della madre, Marina. E dietro un lungo corteo in silenzio. Familiari, amici, conoscenti. Ma anche tante persone qualsiasi toccate, scioccate dalla loro storia di famiglia normale. Terminata in tragedia. La città ha salutato per l'ultima volta Marina Angrilli, 51 anni, e la figlia Ludovica, di 10, uccise da Fausto Filippone, marito e papà, domenica 20 maggio. Gremita la chiesa di Cristo Re, che non è riuscita ad accogliere i tanti presenti.

L'abbraccio tra la famiglia di Marina Angrilli e quella di Fausto Filippone ha fatto da sfondo ai funerali. La sorella di Filippone è arrivata in largo anticipo e si è intrattenuta con i cugini di Marina. Poi, in chiesa, l'abbraccio. Già ieri la famiglia Filippone aveva annunciato che avrebbe partecipato alle esequie di mamma e figlia.

A celebrare la funzione è stato l'arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti. «Il male le ha rapite ma noi vogliamo puntare gli occhi sull'eterno bene e vogliamo pregare insieme perché trovino la pace eterna», ha detto il vescovo all'inizio della cerimonia. Presenti il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e il presidente del consiglio comunale, Francesco Pagnanelli, con il gonfalone del Comune.

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Ludovica e Marina, il dolore fa da sfondo ai funerali
La benedizione delle bare della bambina di 10 anni e della mamma e l'ingresso in chiesa nel silenzio (video di Giampiero Lattanzio)

«Marina e Ludovica sono state rapite dal male, dal nemico. Nemico che purtroppo continua a rapire nella morte le persone che amiamo e a cui vogliamo bene. Noi gli vogliamo puntare contro il dito con la preghiera». «Questa sera, ancora una volta, io, vescovo, padre di questa comunità diocesana, che vive assorta il dramma di una famiglia e lo condivide fino in fondo - ha detto - sono qui per pregare con voi e con loro. Ma anche per un altro motivo: perché insieme a me voi abbiate il coraggio di puntare il dito contro il male, contro la morte. Solo se abbiamo questo coraggio saremo capaci di guardare al di là di queste bare, al di sopra di queste bare». «Questa crudezza della morte che ci colpisce, sempre, e ci colpisce in maniera violenta - ha proseguito - è sempre qualcosa che nega la vita. Noi non siamo stati creati per la morte, siamo stati creati per la vita».

Il vescovo ha poi ricordato Ludovica, «bambina sveglia e intelligente, bambina attenta, bambina al di sopra della media, come mi ha detto il parroco». Poi le parole dedicate a Marina, «insegnante capace e conscia della sua responsabilità di madre e di insegnante; viveva nel mistero del suo cuore il silenzio di una preghiera orante tutte le mattine in questa chiesa».

LA SCUOLA. Tanti i colleghi della Angrilli che insegnava al liceo scientifico da Vinci di Pescara. A partire dal preside Giuliano Bocchia per proseguire ai colleghi. E ai suoi ragazzi, i suoi studenti, che n un momento di preghiera, hanno detto: «Signore ti preghiamo affinché donne e bambini non siano mai più vittime di violenza. Fa in modo che l'esempio di professionalità e amore della nostra professoressa rimanga vivo nella nostra comunità scolastica e che i suoi insegnamenti possano continuare a caratterizzare il nostro percorso di crescita».

ARISA E I PALLONCINI BIANCHI. I funerali si sono conclusi con le parole della canzone di Arisa _ la canzone che la piccola Ludovica amava tanto e che aveva di recente portato al concorso canoro di Caramanico _ che i suoi compagni di classe hanno cantato in chiesa. All'esterno della parrocchia, all'uscita delle bare, sono stati liberati in cielo palloncini bianchi a forma di cuore. Poi un lungo applauso ha salutato mamma e figlia.