«L’albergo doveva essere evacuato prima» 

La perizia dei consulenti della Procura: il centro benessere in zona valanghe e in contrasto al Prp

FARINDOLA . «L’evacuazione dell’hotel Rigopiano doveva avvenire già dal primo pomeriggio del 16 gennaio 2017». È uno dei passaggi della consulenza tecnica dei periti Bernardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo, incaricati dalla procura di Pescara di redigere la perizia sui tragici avvenimenti del 18 gennaio 2017 . «L’evento meteorologico di precipitazione nevosa», scrivono i consulenti, «non poteva essere evitato né mitigato dall’uomo. Viceversa, la mitigazione tempestiva e indiretta delle sue conseguenze lesive e quindi del rischio neve e del collegato rischio valanghe, si sarebbe potuta (e dovuta) attuare con la sospensione temporanea dell’esercizio dell’hotel Rigopiano e la tempestiva evacuazione delle persone presenti ben prima che i quantitativi di neve al suolo rendessero ingestibile la percorribilità della strada provinciale».
Secondo i consulenti, il sito era a forte rischio valanghe. «Il bacino al termine del quale era ubicato l’hotel Rigopiano», rimarcano, «dimostra di avere tutte le caratteristiche per poterlo catalogare quale un sito valanghivo soggetto a fenomeni di magnitudo anche elevata con tempi di ritorno estremamente variabili (indicativamente da 7 a 12 anni per gli eventi di media magnitudo e da 36 a 72 anni per gli eventi di magnitudo estrema)».
Circa l’entità della valanga, si è valutato che la massa caduta ha interessato verosimilmente un’area totale pari a circa 38.509 metri quadri, cui corrispondono 77.019 metri cubi di neve e una massa di circa 19.255 tonnellate. Il disastro, osservano i periti, non può essere ricondotto solo all’eccezionalità dell’evento meteorologico. Il permesso a costruire il centro benessere dell’hotel , rilasciato dopo una variante al Piano regolatore vigente (Pgf), secondo i periti «non poteva essere concesso poiché la costruzione era in contrasto con il Piano regionale paesistico in vigore. Ciò nonostante, il tecnico comunale ha definito l’intervento regolare ai sensi del Prp e anche i vari Enti interpellati nulla hanno eccepito in merito. Inoltre, la documentazione tecnica presentata a supporto della richiesta di permesso a costruire della spa non appare adeguata neanche con riferimento alla normativa vigente all’epoca, con particolare riferimento, ad esempio, alla relazione geologico-tecnica, sulla quale tuttavia nessuno degli Enti interpellati ha eccepito. Il corpo centrale dell’hotel», spiegano, «è stato progettato in assenza di specifiche norme antisismiche, se non con riferimento a quelle del 1962 che appaiono, sulla base delle indagini e della documentazione reperita, verosimilmente ottemperate».
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