L’orrore in diretta sui monitor dell’A14 

Filippone scambiato per un automobilista in panne fino a quando ha scavalcato il guardrail

PESCARA. «C’è una persona a piedi lungo l’autostrada». E ancora: «C’è una coppia che cammina lungo il viadotto Alento». Non una ma diverse, sono state le segnalazioni degli automobilisti che intorno alle 13 del 20 maggio hanno notato Fausto Filippone camminare lungo il viadotto della A14. Ma chi chiama i numeri dell’emergenza che poi hanno dirottato la segnalazione al Coa, il Centro operativo autostradale di Città Sant’Angelo, non parla di una bambina. Se ne accorgono i poliziotti dalla centrale i quali, ipotizzando un’avarìa dell’auto della persona a piedi, nell’inviare la pattuglia che ha appena montato il turno di lavoro, vanno comunque a verificare il punto dell’intervento da fare. Lo fanno, come da prassi, andando a consultare uno degli oltre 330 monitor a disposizione del settimo tronco della Società autostrade di Pescara da dove, effettivamente, si vede quell’uomo a piedi. I poliziotti spostano l’inquadratura della telecamera e scorgono anche la macchina ferma sul ciglio della strada. La circostanza avvalora l’ipotesi che si possa essere trattato di un’avaria, ma quell’uomo, con la bambina al seguito, continua a camminare lungo il viadotto senza telefonare, senza chiedere aiuto, senza sollecitare alcun intervento. Mentre la pattuglia è già partita a tutta birra da Pescara nord, a circa 25 chilometri di distanza, dal monitor della centrale gli operatori sobbalzano quando vedono quell’uomo che dopo aver percorso circa 300 metri a piedi dalla sua auto, si siede sul lato esterno del guardrail con la piccola. E cambia tutto. Dalla centrale avvisano subito la pattuglia che arriva sul posto di lì a poco. Il tempo di lasciare l’auto di servizio in sicurezza e i poliziotti si dirigono di corsa verso il viadotto dove ci sono Filippone e la piccola Ludovica a un passo dal vuoto. Filippone non li fa avvicinare, “se vi avvicinate ci buttiamo” gli dice, mentre loro, pietrificati, provano anche a ipotizzare una manovra per salvare almeno la bambina, passando con la macchina lì davanti e tirandola dentro al volo. Ma è troppo rischioso. È tutto troppo rischioso fino a che Filippone butta già la figlia che cade nel vuoto davanti agli occhi impotenti degli agenti. Una sconfitta per tutti, di tutti. Un trauma difficile da cancellare per quei poliziotti partiti a inizio turno per aiutare un automobilista in panne e tornati a casa con la morte nel cuore, e con Ludovica per sempre negli occhi. Il video, il lungo video che la telecamera puntata sul viadotto continua a registrare anche nelle successive sette ore tra la vita e la morte di Filippone, è stato acquisito dalla Procura. (s.d.l.)