La Caritas: «A Penne assistiamo 251 famiglie bisognose» 

In aumento i poveri che si rivolgono all’emporio per i vestiti Quest’anno sono state consegnate 15 tonnellate di alimenti

PENNE. Il numero dei poveri e bisognosi nell’area vestina continua a salire. Sempre più persone e famiglie sono costrette a rivolgersi all’emporio solidale vestino della Caritas Penne.
Il 75% delle famiglie che chiedono aiuti sono italiane, il restante 25% sono stranieri. Nel 2018 sono state assistite nel reparto vestiario dell’emporio ben 5.976, 150 in più del 2017, 194 in più del 2016 e 1976 in più rispetto al 2015.
I volontari, oltre alla distribuzione bisettimanale di indumenti, scarpe, giochi, hanno fornito l'abbigliamento completo a circa 150 migranti ospiti nei 4 Centri di accoglienza di Penne.
L’emporio alimentare di Caritas Penne offre assistenza continuativa a famiglie di ben 10 Comuni del comprensorio vestino (Penne, Loreto, Collecorvino, Picciano, Civitella Casanova, Farindola, Villa Celiera, Montebello di Bertona, Carpineto della Nora, Vicoli) e un’assistenza saltuaria ad alcune famiglie di Civitaquana, Brittoli, Bisenti, Arsita, Castilenti, Castiglione.
All’emporio alimentare si sono rivolte 2.604 persone e sono state assistite complessivamente circa 251 famiglie. Nell’emporio solidale, nel quale operano ben 52 volontari, le famiglie e le persone in difficoltà hanno anche la possibilità di scambiare mobili ed elettrodomestici usati attraverso una bacheca di offerenti e riceventi e comunicazioni dirette con il centro di ascolto.
Complessivamente, la Caritas di Penne ha consegnato alle famiglie oltre 15 tonnellate di prodotti alimentari, per un ammontare di circa 25mila euro.
Tutti prodotti provenienti dai banchi alimentari, associazioni, parrocchie, scuole, privati e famiglie, banche e carrelli situati all'interno dei supermercati. La Caritas di Penne, in accordo con il ministero di Grazia e giustizia, tribunali di sorveglianza, procure della Repubblica e assistenti sociali, partecipa attivamente anche al reinserimento di persone e giovani difficili mediante affidamento in prova, lavoro sostitutivo e di pubblica utilità.
«La crisi economica», spiegano i referenti Caritas Penne, «ha prodotto anche disintegrazioni di famiglie e difficoltà a reperire abitazioni popolari. A volte sono gli stessi enti preposti a rivolgersi alla nostra Caritas, in seguito a situazioni critiche di alloggi. Per questo motivo, su impulso dell'ex parroco don Rafael abbiamo trasformato la Casa canonica del Carmine in casa di accoglienza per senza fissa dimora. Quest'anno Caritas Italia, con i fondi derivanti dall'8 per mille, ha contribuito con 50mila euro alla ristrutturazione totale dell'abitazione, dove attualmente vi sono ospiti 4 persone: 3 italiani e un rifugiato politico, che provvedono autonomamente al pagamento delle utenze».
Per accedere ai servizi Caritas, le famiglie devono ricevere il via libera da un gruppo di valutazione composto da un rappresentante della Caritas, uno dell’associazione San Vincenzo de’ Paoli e dagli assistenti sociali dei Comuni interessati.
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